Colpo di scena sulla presunta Gettonopoli al Comune di Giarre. Il Presidente della 1^ Sezione Civile del Tribunale di Catania, in sede collegiale, a seguito di un ricorso e successivo reclamo presentato dal consigliere comunale giarrese, avv. Leo Patanè, candidato alla carica di sindaco alle prossime amministrative, ha riconosciuto la piena legittimità della corresponsione dei gettoni ai Capigruppo che partecipano alle Commissioni consiliari, in conformità al vigente quadro normativo.
Di fatto si apre un precedente clamoroso in ordine alla restituzione delle somme che per taluni sarebbero state indebitamente erogate dagli uffici comunali in favore dei consiglieri comunali e, segnatamente, nella forma di gettoni di presenza (ovvero di permessi retribuiti) per i capigruppo consiliari, che pur non essendo componenti delle commissioni vi hanno preso parte.
Gongola più di tutti il consigliere Patanè che risultava destinatario di un atto di diffida e messa in mora intimante il pagamento, entro 30 giorni, della somma di 10.851,83 euro (diffida successivamente rettificata e rideterminata in 11.145,69 euro) e ciò per il preteso recupero di 531 gettoni di presenza, non dovuti. E, per effetto della messa in mora, Patanè rischiava l’ineleggibilità (da qui l’urgenza del ricorso presentato).
“Per mesi i consiglieri comunali sono stati oggetto di attacchi mediatici sulla vicenda dei gettoni conferiti ai capigruppo che partecipavano alle commissioni consiliari – afferma il consigliere Patanè -; dopo una serie di esposti presentati dall’ex presidente del Consiglio, Raffaele Musumeci, è seguita una nota di un funzionario dell’Assessorato Regionale Enti Locali con la quale è stata data un’interpretazione diversa ed anomala della normativa regionale e nazionale sulla corresponsione dei gettoni. Orbene, sulla base di questa nota, il dirigente della Prima Area del Comune di Giarre, contrariamente a quanto in passato da lui stesso stabilito, aveva richiesto la restituzione dei gettoni erogati ai Capigruppo negli ultimi 5 anni”.
Secondo il consigliere Leo Patanè la complessa vicenda dei gettoni – presuntivamente indebitamente percepiti – “ha arrecato un danno all’immagine di tutti i consiglieri comunali in carica e soprattutto alla mia persona quale candidato sindaco alle imminenti elezioni amministrative di ottobre. Non ho mai avuto dubbi sulla legittimità dell’erogazione dei gettoni ai Capigruppo ed oggi il Tribunale Civile di Catania mi dà pienamente ragione.
Il Presidente della 1^ Sez. Civile, in sede collegiale, a seguito di un ricorso e successivo reclamo da me presentato, tramite l’avv. Carmelo Barreca – al quale va il mio ringraziamento per l’eccellente linea difensiva da lui svolta – ha riconosciuto la piena legittimità della corresponsione dei gettoni ai Capigruppo che partecipano alle commissioni consiliari, in conformità al vigente quadro normativo. Non solo. Il Tribunale ha condannato il Comune di Giarre alle spese di giudizio, stante l’illegittimità e l’infondatezza della procedura di recupero già avviata. Questa decisione pone fine ad una vicenda che ha creato solo confusione, gettando fango su consiglieri comunali che, come me, di certo non vivono del gettone, bensì del proprio lavoro e si spendono quotidianamente nell’interesse della collettività.
Oggi, questa decisione del Tribunale Civile di Catania – conclude il consigliere Leo Patanè – rappresenta un precedente unico e fondamentale nella giurisprudenza italiana in merito ai gettoni di presenza, restituendo piena dignità ai Consiglieri Comunali che istituzionalmente rappresentano la città e che ingiustamente sono stati oggetto di attacchi mediatici
Auspico, in ossequio ai principi di equità e proporzionalità, che anche per gli altri consiglieri si prenda atto della decisione onde evitare ulteriori possibili contenziosi con condanna alle spese. Adesso, chiusa questa triste vicenda, mi auguro che la campagna elettorale ed i social network si concentrino sui contenuti ed i programmi utili per il rilancio del territorio, evitando di riprendere argomenti sterili che hanno quale unico effetto quello di allontanare i Cittadini dalla politica e dalle Istituzioni”.