Il neo consigliere eletto Raffaele Musumeci, autore nei mesi scorsi di innumerevoli esposti che hanno portato alla luce una presunta “gettonopoli”, annuncia di “rinunciare a qualunque tipo di indennità prevista per i consiglieri”.
L’ex presidente del Consiglio che, con i suoi reiterati esposti alla Procura della Corte dei conti ha spinto la Regione ad avviare una azione ispettiva con la scoperta di una presunta gettonopoli al Comune di Giarre lancia la sfida. Ancora prima di sedere in Consiglio fa già discutere la sua mossa politica anticipata ieri in esclusiva alla trasmissione di approfondimento politico “Attenti a quei 2”, condotta da Mario Previtera e Rosario Sorace. E non è tutto. Musumeci ha poi rivelato che non intende “occupare alcuna poltrona di prestigio se non lo scranno per il quale i giarresi lo hanno votato. Non ambisco ad alcun ruolo di potere. Ne voglio essere tirato in ballo. Chiarisco che non sono interessato alla presidenza del Consiglio. Lascio campo libero”. Chi seguirà Musumeci in questa nuova insidiosa sfida?
Quella di Musumeci è una sortita che non è da inquadrarsi come carità pelosa. Piuttosto suona come un monito forse allo stesso sindaco. E all’intera compagine che sostiene il medico di Macchia. Una mossa che tende a spiazzare chi lo ha apertamente attaccato e che tanto ricorda quella seduta di Consiglio, nell’era Bonaccorsi, quando a sorpresa, nel giorno in cui si dava per scontata la sua uscita dal Consiglio per manifesta incompatibilità per la vicenda dell’appropriazione indebita di indennità non dovute, fece giungere in aula la distinta di pagamento di quanto dovuto. Insomma ci risiamo. Musumeci sta già caricando le batterie e paradossalmente 12 consiglieri di maggioranza potrebbero non bastare.