Riposto, il Consiglio approva all'unanimità il Rendiconto 2020. E in aula "colata" di miele -
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Riposto, il Consiglio approva all’unanimità il Rendiconto 2020. E in aula “colata” di miele

Riposto, il Consiglio approva all’unanimità il Rendiconto 2020. E in aula “colata” di miele

Colata di miele nell’aula consiliare del palazzo comunale di via Archimede a Riposto. Toni distesi dopo tre mesi di inattività del Consiglio. Alla fine conta il risultato: chiusa la pratica del Rendiconto 2020. L’atto contabile, al termine di una melliflua seduta, è stato approvato all’unanimità dei 14 presenti.

Preliminarmente, l’esperto contabile dell’Ente, Alfio Spinella, ha ricordato le tappe di quel documento che riporta unicamente le evidenze finanziarie dell’anno, risultando fortemente condizionato dalla nota pandemia, soffermandosi sui rilievi del Collegio dei Revisori dei conti che lo stesso presidente, il prof. Panebianco, nel suo breve intervento, ha definito “di rito” .

Revisori che, ancora una volta, nella relazione culminata dal parere favorevole, hanno tuttavia rimarcato il tema della riscossione dei tributi, con le evidenti discrasie che intaccano sulla gestione contabile dell’ente. Il presidente dell’organo di revisione ha comunque elogiato l’operato dell’amministrazione nella complessa azione di ripiano del disavanzo straordinario.

I presidenti delle quattro commissioni che hanno esaminato per circa un mese il rendiconto, attraverso una sequela di sedute di commissione, hanno rapidamente motivato il proprio parere favorevole. Nel corso del dibattito il consigliere Mariella Di Guardo si è mostrata condiscendente, nella consapevolezza degli sforzi profusi dall’amministrazione nell’anno più critico di sempre. Con la pandemia che ha fortemente condizionato ogni azione. Certamente tra i 7 consuntivi approvati dell’era Caragliano il più difficile.

La consigliera, con toni particolarmente misurati, ha riconosciuto al sindaco di avere creduto, sin dal suo primo insediamento, nella rivitalizzazione della gestione contabile del Comune, rifiutando l’idea del dissesto, avviando, invece, una progressiva ricostruzione che, alla fine, ha premiato la città.

“Essere riusciti a varare quel piano di risanamento è un orgoglio per tutta la città. Tutti insieme, sinergicamente, abbiamo salvato il Comune dal baratro. L’ente – ha rammentato la Di Guardo – oggi non è strutturalmente deficitario. E questo è un fatto incontrovertibile. Uno sforzo titanico se si considera anche l’emergenza sanitaria, il ridimensionamento del personale con la raffica di pensionamenti. Nonostante tutto il Comune ha migliorato la propria performance. Non solo. Proprio durante la fase più acuta della pandemia, l’amministrazione, con assoluta oculatezza, ha ottemperato a tutte le direttive nazionali e regionali”.

Dall’opposizione, il consigliere avv. Carmelo D’Urso, si è soffermato sulla incostituzionalità delle anticipazioni di liquidità in ragione di una sentenza della Corte costituzionale (la n. 4 del 2020) provocando un indebito incremento della capacità di spesa dell’ente locale. A tal proposito a fugare ogni dubbio è stato lo stesso presidente del Collegio dei revisori, Panebianco che ha ravvisato la piena correttezza delle procedure attuate dall’Ente.

Prima del voto, una piccata battuta della consigliera Claudia D’Aita alla Di Guardo sul modo di approcciarsi con l’assessore ai Tributi Paola Emanuele, decisamente costruttivo, rispetto al suo predecessore al quale non ha lesinato aspre critiche sul proprio operato.

Il sindaco Caragliano, visibilmente soddisfatto, ha apprezzato l’onestà intellettuale dei consiglieri nella condivisione degli sforzi profusi nell’anno della pandemia, e della Di Guardo in particolare, nella consapevolezza di avere “navigato con un mare tempestoso, riuscendo tuttavia a beneficiare di tutti i finanziamenti erogati da Stato e Regione, compresi i fondi per l’efficientamento”.

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