Giarre, presunta Gettonopoli: Il Tar "riattiva" le procedure di recupero -
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Giarre, presunta Gettonopoli: Il Tar “riattiva” le procedure di recupero

Giarre, presunta Gettonopoli: Il Tar “riattiva” le procedure di recupero

Il Tar di Catania, con propria sentenza,  ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato lo scorso agosto dalla precedente Amministrazione comunale – con apposita delibera di Giunta – avverso e per l’annullamento, previa sospensione cautelare degli effetti, degli esiti e delle contestazioni d’addebito contenuti nell’accertamento ispettivo dell’Assessorato Regionale Autonomie Locali e Funzione Pubblica, dando quindi disposizione di revocare tutti gli atti amministrativi posti in essere dalla Prima Area del Comune di Giarre, relativi al procedimento attivato nei confronti di tutti i consiglieri comunali diffidati in precedenza alla restituzione delle maggiori somme percepite a titolo di gettone di presenza per la partecipazione alle Commissioni consiliari in qualità di capi gruppo o delegati, sospendendo, quindi le azioni di recupero, venendo meno, sostanzialmente, l’esito dell’attività ispettiva condotta.

In ordine alla presunta gettonopoli al Comune di Giarre, erano state avviate le verifiche contabili dell’ispettore regionale che, come si ricorderà, si erano concluse con la contestazione degli addebiti e di procedere al recupero delle somme erogate al consiglieri, “per il periodo intercorrente dal mese di luglio 2016 al mese di giugno 2019, durante il quale si è accertata l’irregolare erogazione del gettone di presenza ai Capigruppo ed ai delegati/sostituti”.

Nell’aprile scorso, l’Ente comunale, per uniformarsi a quanto disposto nel predetto accertamento ispettivo, ha diffidato tutti i Consiglieri comunali, ad adempiere alla restituzione delle maggior somme percepite.

Il riconfermato consigliere Leo Patanè, destinatario dell’atto di diffida e messa in mora intimante il pagamento della considerevole somma al netto di circa 8mila euro, nella previsione di candidarsi alla poltrona di sindaco, dinanzi allo spettro di una incompatibilità, ha presentato ricorso al Tribunale Civile di Catania, ottenendo, poco tempo dopo, in sede di reclamo, un pronunciamento cautelare positivo, ovvero la sospensione dell’atto di diffida e messa in mora notificato dal Comune per il recupero delle somme. Il Tribunale ha pure condannato il Comune di Giarre alle spese di giudizio, stante l’illegittimità e l’infondatezza della procedura di recupero già avviata.

Questo precedente ha dato origine al ricorso che l’amministrazione D’Anna ha proposto dinanzi al Tar di Catania e che ieri,  con propria sentenza, ha dichiarato “inammissibile”.  Dei 16 neo consiglieri eletti, tre di essi, Antonella Santonoceto, Antonio Camarda e Leo Patanè, risultano destinatari di diffida per la restituzione delle maggiori somme percepite a titolo di gettone di presenza e dovranno pertanto chiarire la propria posizione, nella previsione di una potenziale incompatibilità, con l’imminente riavvio del contenzioso.

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