Il sindaco Leo Cantarella, aveva annunciato che, tra i suoi primissimi atti vi sarebbe stato quello di ridurre le indennità degli amministratori, del 30%, in attuazione delle misure contenitive del vecchio piano di riequilibrio finanziario, varato durante la sindacatura di Roberto Bonaccorsi, nel 2016.
Una volta eletto, il 9 novembre scorso, il primo cittadino giarrese ha trasmesso alla Prima Area Servizi Civici un preciso atto di indirizzo attraverso il quale si ravvisava la necessità di adottare il provvedimento di rideterminazione delle indennità e quindi la relativa proposta di deliberazione di Giunta comunale per la riduzione del 30% dell’importo come rideterminato. Tutto apprezzabile se non fosse che, però, alla fine, l’iniziativa si è arenata.
Ultimati, infatti, gli adempimenti procedurali da parte della Prima Area Servizi Civici, “la proposta di Delibera di Giunta Municipale del 29 dicembre scorso, avente per oggetto “Indennità degli Amministratori comunali – Atto d’indirizzo” – sorprendentemente non è stata ancora approvata dall’esecutivo.
Sembra infatti che in Giunta vi siano stati alcuni assessori poco inclini alla riduzione dello stipendio. Atteggiamenti che avrebbero financo spiazzato lo stesso sindaco Cantarella che aveva dato per scontato l’approvazione. Risultato tangibile: la delibera risulta essere congelata.
La questione delle indennità nel 2016 era stata sollevata, con un esposto alla Corte dei conti, dall’ex presidente del Consiglio Raffaele Musumeci (oggi riconfermato consigliere di maggioranza), allorquando in ossequio all’originario atto approvato dal Consiglio comunale, nel 2014 – recepito durante la sindacatura Bonaccorsi – era stato deciso di ripristinare, a partire da luglio 2017, la riduzione del 30% delle indennità agli amministratori.