La notizia era già nell’aria, ma ad annunciarla ufficialmente è stato lo stesso sindaco Francesco Sgroi con un post pubblicato nel suo profilo Facebook. Il documento contenente le dimissioni volontarie è stato già registrato e depositato nella segreteria comunale, oggi 04/02/2022.
Come prevede la normativa, al sindaco sono concessi venti giornidi discernimento, sia per maturare con maggiore consapevolezzala sua decisione sia per ripensarci e quindi ritirare le proprie dimissioni. Dopo tale periodo (in questo caso il 24/02/2022) le dimissioni diventeranno efficaci e irrevocabili. Nel frattempo, il sindaco e la giunta continueranno ad esercitare le funzioni amministrative.
Qualora le dimissioni diventassero efficaci, il comune sarà commissariato e le competenze del sindaco e della giunta saranno esercitate da un commissario straordinario scelto, su proposta dell’assessore regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, fra i funzionari direttivi in servizio presso il medesimo assessorato che abbiano svolto funzioni ispettive, di vigilanza e di controllo nei confronti degli enti locali da almeno cinque anni.Pertanto, saranno indette nuove elezioni che si potrebbero svolgere il prossimo mese di maggio.
In virtù della legislazione concorrente, in Sicilia la legge elettorale prevede che le dimissioni del sindaco comportino anche la cessazione dalla carica dell’intera giunta, ma non del rispettivo consiglio comunale che, invece, rimane in carica fino a nuove elezioni.
Da quando è stata introdotta la legge elettorale che prevede l’elezione diretta del sindaco è la prima volta che a Randazzo il primo cittadino si dimetta volontariamente.
Ma cosa ha spinto il Sindaco Sgroi a rassegnare le proprie dimissioni volontarie?
Come dichiarato nelle stesse dimissioni, il sindaco renderà note le sue motivazioni entro il 24 febbraio 2022.
Tuttavia, si potrebbe formulare qualche ipotesi. A scatenare la decisione, molto probabilmente, è stata la crisi di maggioranza consumatasi la notte del 29 novembre 2021, durante i lavori del consiglio comunale, con il conseguente azzeramento della Giunta e, non ultima, la decisione da parte del civico consesso di approvare un emendamento firmato da dieci consiglieri, tra cui cinque componenti dell’ex maggioranza, che prevede di eliminare dall’annualità 2021 del “Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2021-2023” il punto relativo alla “Concessione di progettazione, manutenzione e gestione per la realizzazione di nuove sepolture nel Cimitero Comunale” e la trasformazione della fonte di finanziamento per l’ampliamento dello stesso cimitero da fondi privati a fondi pubblici (Deliberazione del Consiglio comunale n. 30/2021), temi, questi, invece, ritenuti dall’Amministrazione comunale di importanza strategica e imprescindibili per il raggiungimento degli obiettivi di mandato.
Alla luce di questa nuova, fluttuante, situazione politica locale, partiti, gruppi e movimenti, sono già in fermento per non farsi cogliere di sorpresa con l’avvio della campagna elettorale nell’eventualità le dimissioni diventassero efficaci.
Gaetano Scarpignato