Catania, la maestosa chiesa di Santa Maria dell’Aiuto

Nell’omonima via del quartiere San Cristoforo di Catania si trova la chiesa di Santa Maria dell’Aiuto. Il nome dell’edificio di culto deriva dalla preziosa tela dedicata alla  Vergine Maria, ancora oggi molto venerata da parte degli abitanti locali. Infatti, a seguito degli innumerevoli miracoli tramandati, le attribuirono il soprannome di Madonna dell’Aiuto.

In principio la pregevole opera d’arte venne custodita all’interno di un capitello votivo, ubicato in una strada prospiciente il complesso religioso. In via successiva, però, venne conservata nella chiesa dei “Santi Simone e Giuda”; sappiamo, per di più, che nel 1641 fu trasferita nella parrocchia dei “Santissimi Pietro e Paolo”, riedificata per mano dell’architetto Antonino Battaglia e in seguito intitolata a “Santa Maria dell’Aiuto”.

Il prospetto, in pietra calcarea, è inquadrato da un’ampia scalinata che immette su un alto sagrato delimitato da una cancellata in ferro. La facciata, inoltre, è bipartita in due ordini architettonici: sul lato inferiore si scorgono sei colonne con capitelli in stile corinzio, separate da un varco sottostante un timpano arcuato e uno scudo marmoreo con l’immagine della Madonna dell’Aiuto. Nel versante superiore, invece,  risaltano due coppie di colonne scandite da un balcone architravato e timpanato.

Di nobile fattura anche il frontone spezzato, abbellito dal monogramma di Maria e circondato da sei angeli in marmo. Accanto alla struttura di culto si intravede il profilo di una cappella che, secondo le fonti storiche, è stata costruita nell’arco di tempo compreso tra il XVIII e il XIX secolo. Articolata in un’unica navata, salta all’occhio la finezza stilistica della volta:  essa è fittamente decorata con scritte e simboli mariani.

Nelle pareti laterali sono esposti quattro altari che sfoggiano delle opere artistiche ascrivibili al XVII e XVIII secolo; uno dei dipinti riproduce una copia del martirio di Sant’Agata, realizzato dal pittore Filippo Paladini. Non passa in secondo piano la bellissima tela di San Francesco di Sales, datata intorno al XVIII secolo.

Incantevole pure l’area presbiteriale, preceduta da un arco trionfale e impreziosito da un altare maggiore con al centro la raffigurazione di Santa Maria dell’Aiuto. Nel lontano 1943, la sontuosità dell’intero presbiterio è stato persino decantato da Salvatore Lo Presti sul “Popolo di Sicilia”: “ L’altare Maggiore è una dolce sinfonia di marmi colorati e di esili colonne. Coronato da un movimentato gruppo in marmo simboleggiante il Padre Eterno assiso sopra le nuvole e circondato da cinque angeli, uno dei quali,alla sua sinistra, sorregge un grosso globo; alle due estremità, all’altezza del ciborio, è adorno di due statue di media grandezza, raffiguranti rispettivamente S. Pietro e S. Paolo”.