Giovedi prossimo, per la prima volta, dopo numerose sedute soporifere (non sul piano produttivo), l’aula consiliare di Riposto sarà teatro dell’elezione del nuovo presidente del Consiglio dopo le dimissioni annunciate nei giorni scorsi da Rosario Cerra.
Dimissioni congelate da lungo tempo e figlie di un riassetto interno nella maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Caragliano. Dimissioni, invero, già invocate l’anno scorso, quando il turn over in giunta, sulla carta, avrebbe dovuto comprendere anche la casella della presidenza del Consiglio. Ragioni di opportunità politiche, hanno voluto diversamente, suscitando malcontenti.
Non sono infatti mancate le lacerazioni all’interno della maggioranza con il sindaco Caragliano impegnato a rimarginare – da buon medico – le ferite aperte all’interno del gruppo che lo sostiene. Ferite, invero, ancora oggi non perfettamente cicatrizzate. La sortita di Rosario Cerra non è stata per nulla una sorpresa. Anzi.
Per il sindaco Caragliano, che già guarda alla campagna elettorale delle regionali, quelle dimissioni offerte da Cerra sono l’occasione per ricompattare la propria squadra e, affrontare con maggiore serenità i prossimi mesi. Perchè ormai per il sindaco Caragliano – come tecnicamente accade per gli aerei in fase di atterraggio – è iniziata la discesa. Ovvero, nel contesto politico, la parte terminale della propria gestione amministrativa.
Cosi il sindaco, come un pilota, con in tasca la velleità di occupare uno scranno all’Ars, per “atterrare”, ha la necessità di perdere gradualmente velocità e quota, impostando una discesa ad angolo costante che conduce alla soglia pista (le elezioni regionali).
Qualche metro prima di “toccare la pista”, il sindaco “pilota” esegue la manovra di raccordo, cioè riduce gradualmente l’inclinazione della traiettoria, tirando verso di sé la cloche (il nuovo presidente individuato nella figura di Mariella Di Guardo) fino a portare l’”aereo” (la squadra della maggioranza) quasi parallelo alla pista. Come dicevamo, l’obiettivo primario rimane quello della coesione.
In questo senso è lo stesso Cerra a ribadire questa necessità in un passaggio centrale della propria nota con cui si è congedato da presidente: “Questa scelta, valutata e ponderata attentamente, è legata ad aspetti personali ed è politicamente volta ad una più consistente coesione dei gruppi consiliari a sostegno dell’amministrazione Caragliano”.
Ma l’ex presidente, indirettamente, in un successivo brano della sua missiva, svela il disegno politico, che ha tutte le caratteristiche di una operazione studiata a tavolino. “Durante la campagna elettorale, la compagine politica di cui faccio parte integrante, si è presentata alla cittadinanza con uno slogan, “Noi ci siamo”, per evidenziare la volontà di perseguire maggiore presenza sul territorio e, soprattutto, unione di intenti nell’agire per l’interesse pubblico. Richiamando pertanto questi valori, mi riservo di praticare ulteriori scelte nell’ottica di una maggiore aggregazione e coinvolgimento di tutti quei candidati della omonima lista “Noi ci siamo”, che hanno, con il loro impegno, contribuito alla vittoria delle elezioni amministrative”.
Chiarissimo il concetto espresso: Noi ci siamo… capiti. Cerra lascia intuire che, da qui a poco, farà un ulteriore passo indietro, dimettendosi dalla carica di consigliere comunale, nell’intento di consentire l’ingresso ad un altro consigliere, pronto a rinvigorire la maggioranza. E Cerra? Quale sarà il suo futuro?
Sembra certo che possa rimanere in scia, accettando altri ruoli. Non la carica di assessore.
Una mossa ventilata e che nel “sottobosco” della maggioranza ha subito creato non poche fibrillazioni. Palesate anche con qualche messaggio non troppo criptico sui social. Cerra sembrerebbe invece deciso al passo indietro completo. Senza sotterfugi. Non potrebbe permetterselo a poco più di un anno dalle nuove elezioni amministrative.
E cosi, guardando in prospettiva, meglio restare a “bordo pista”. Giovedi prossimo sembra scontata l’elezione del nuovo presidente Mariella Di Guardo che torna ad occupare lo scranno più alto, in questa fase finale dell’era Caragliano. I consiglieri di maggioranza hanno quasi l’obbligo di assicurare il proprio sostegno, mentre dai banchi dell’opposizione potrebbe financo arrivare qualche “voto stampella”.
Giovedì si capirà se il gruppo che sostiene il sindaco è pronto ad affrontare le prossime sfide o se invece, assumerà un atteggiamento di tregua armata.
La “discesa” del sindaco “pilota” è già iniziata, mantenendo la giusta quota e giunto sopra alla pista, correggere la rotta in modo che l’aereo (il gruppo di maggioranza) sia perfettamente allineato. Lasciarsi alle spalle la “pista” e allontanarsi a velocità costante, quindi iniziare una virata. Verso le elezioni regionali del prossimo autunno. Con uno sguardo anche all’ipotesi di un terzo mandato, nel caso in cui la legge regionale diventasse realtà.