Osservi la foto del mini conviviale politico ripostese. Strabuzzi gli occhi. E, inevitabilmente canti: … Eravamo quattro amici al bar. Che volevano cambiare il mondo. Destinati a qualche cosa in più. Che a una donna ed un impiego in banca…
E con il sottofondo della nota hit di Gino Paoli, il cronista prova a spiegare l’esordio del bis presidente del Consiglio Mariella Di Guardo che è coinciso con un semi flop. Uno stop (e forse go) che, si apprende da fonti qualificate, pare sia stato preventivato. L’assise consiliare è stata rinviata pochi minuti dopo l’inizio a data da destinarsi, per l’assenza di alcuni consiglieri comunali. E neanche a dirlo, in aula, mancavano alcuni “pezzi da novanta” della maggioranza.
Assenze strategiche, figlie di quella politica opportunista e che, proceduralmente, hanno finito per ostacolare il previsto svolgimento della rielezione dei componenti delle quattro commissioni consiliari permanenti, attualmente scadute. Ufficialmente la decisione del rinvio del Consiglio, trae origine dalla necessità della presenza della totalità dei consiglieri, nell’intento precipuo di assicurare proporzionalmente l’equa distribuzione nelle commissioni dei consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Ma il riassetto, invero, coincide soprattutto con il ritorno tra gli scranni dell’aula dell’ex presidente del consiglio Rosario Cerra. Occhi sgranati e rossi, sorrisi smorzati, a fine seduta, l’altra sera, hanno lasciato intuire il classico mal di pancia, all’interno della maggioranza. Mugugni già visti.
Il rinvio della seduta, alla fine, forse si è rivelato salutare, permettendo alla maggioranza di prendere tempo e giungere collegialmente alla rimodulazione della griglia dei consiglieri nelle 4 commissioni consiliari, attraverso una azione concertata. Sembra che la quadra sia stata trovata. E l’intervento del sindaco Caragliano pare abbia sortito gli effetti sperati.
Tornando alla hit di Paoli, la cena a quattro, organizzata a margine della seduta d’esordio del presidente bis Di Guardo, ha tutto il sapore di una rimpatriata ma che si legge come: stringiamoci a corte. Si. Alla corte di Mariella.