E’ già in libreria il nuovo romanzo di Catena Fiorello Galeano “I cannoli di Marites”. Mercoledì scorso la scrittrice catanese lo ha presentato a Mascali, ai molti lettori affezionati presenti ricevuti presso la struttura ricettiva di Nunziata “Nicu”, nell’ambito dell’iniziativa “Il Maggio dei Libri”.
L’evento è stato promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Mascali retto da Veronica Musumeci, in collaborazione con Demea Eventi di Antonio Oliveri, intermezzi musicali della cantautrice Alex AllyFy e di Nella Pennisi.
I cannoli di Marites rappresentano il secondo volume della saga de “Le signore di Monte Pepe”.
L’estate è appena finita e le cinque instancabili signore di Monte Pepe si godono il successo della loro rosticceria “Il Regno degli arancini”.
Dopo aver partecipato alla celebre trasmissione della giornalista e talent scout Octavia Cooper sono diventate delle vere e proprie star, sia in America che in Italia, ma la notorietà non è quello che cercano.
Grazie alla profonda passione letteraria di Nunziatina, per cui ogni momento è buono per declamare versi, Monte Pepe sta infatti per trasformarsi nel “Borgo della Poesia e dell’Incanto” e ospitare un grande scrittore.
“Quando ho scritto questo romanzo – ha detto Catena Fiorello- volevo raccontare il seguito del romanzo “5 donne e un arancino” ma con un elemento nuovo. L’ho trovato, quasi come una visione, nella poesia, una fonte alla quale possono abbeverarsi tutti, non solo le persone colte.
Le 5 donne sono costrette a mettere un annuncio su un giornalino locale, al fine di trovare qualcuno che dia loro una mano ai fornelli. Sarà l’occasione per accogliere in squadra una nuova cuoca, Marites, che viene da un paese lontano – le Filippine – eppure rivela un singolare talento per uno dei dolci siciliani più amati nel mondo: il cannolo.
Tra amori inattesi, misteriose lettere minatorie e spiazzanti colpi di scena, le indimenticabili protagoniste di “Cinque donne e un arancino” tornano a regalarci le emozioni ordinarie ed eccezionali delle loro vite, esistenze che rispecchiano quelle di qualsiasi donna, anche se nelle pagine di questo romanzo ci vengono consegnati ritratti di personalità difficili da dimenticare. In ognuna di loro vibra la volontà di non nascondersi, di affrontare, prima o poi, le sfide della vita. Con una passione generosa, con un istinto solidale, inclusivo, tanto più necessario quanto più si avvicina la minaccia di tempi ostili.
«Io non merito tanto» disse Marites. «Già siete gentili a farmi sentire come voi, e non straniera.» «Straniera?» ripeté Giuseppa. «Cca nuddru è straniero. Semu tutti uguali. E pi mia, o filippina, o africana, o ‘miricana, è a stissa cosa.» «Ca certu» aggiunse Maria «non ci voli ‘na laurea pi capillu.» «Nella nostra terra, cara Marites» concluse Rosa «si ragiuna accussì, e quelli che la pensano diversamente, non li consideriamo nemmeno. Ricorda però che d’ora in poi ci aspettiamo da te i cannoli più buoni del mondo!»
In questo romanzo si respira un’aria di solidarietà tra amiche e colleghe, che ti fa venire voglia di credere nei rapporti umani e ci aiuta a non farci sentire mai soli e sapere che quando abbiamo bisogno di conforto c’è qualcuno su cui contare”.