Ne parlerà l’antropologo Dario Piombino-Mascali, autore del libro “Lo spazio di un mattino” al Convento dei Cappuccini di Piedimonte Etneo, lunedì 4 luglio alle 18.30
Interlocutrici privilegiate, perché passate in quella dimensione altra e imperscrutabile che noi siciliani sentiamo però tutt’altro che distante. Eppure vicine, perché con i viventi hanno condiviso gioie e dolori della condizione umana, e quindi attente alle richieste di chi si arrabatta nel mondo: una vincita, una guarigione, un buon matrimonio, un lavoro.
Era un rapporto speciale, unico, quello che legava i siciliani alle anime del Purgatorio, che si concretizzava anche nell’attenzione di un popolo alle mummie e al culto dei morti ai viventi.
Un viaggio, organizzato dal Comune di Piedimonte Etneo (Città metropolitana di Catania) a cura di Dario Piombino-Mascali (antropologo dell’Università di Vilnius, ispettore onorario della Regione Siciliana e autore del libro “Lo spazio di un mattino”, Dario Flaccovio editore), in cui nel tema delle anime purganti come intermediarie si innesta quello delle morti premature. Con cui i viventi, in ogni
civiltà, instaurano un altro tipo di relazione, fondata sulla tenerezza di un rapporto che resiste anche alla morte.
L’incontro si terrà lunedì 4 luglio alle 18.30 al chiostro del Convento dei Cappuccini. Dialogherà con Dario Piombino-Mascali Olimpia Maravigna, dopo i saluti del sindaco Ignazio Puglisi, del delegato alla cultura Salvo Russo, e dell’arciprete Padre Mario Gullo.