Sabato diciassette settembre, nei locali della Casa del Vendemmiatore di Santa Venerina, in occasione dei cento anni dalla morte di Giovanni Verga, la novella “Nedda” e il territorio di Bongiardo sono stati protagonisti di un evento svoltosi durante l’EnoEtna. L’associazione STO.CU.SVI.T (Storia,Cultura e Sviluppo Territoriale), di cui è presidente il dott. Gesuele Sciacca, in collaborazione con la FIDAPA Giarre-Riposto, presieduta dalla dott.ssa Anna Maria Patanè, il Comune di Santa Venerina e la Pro Loco, ha realizzato una serata all’insegna della cultura tra narrativa e musica. Coordinato dal prof. Giovanni Vecchio, l’evento è stato presentato a un vasto pubblico entusiasta e partecipativo.
Dopo il saluto dei presidenti dell’associazione Sto.Cu.Svi.T. e della Fidapa Giarre-Riposto e l’intervento introduttivo del Sindaco di Santa Venerina arch. Salvatore Greco, il prof. Alfredo Sgroi, noto saggista e collaboratore dell’Università di Catania, ha dato il suo prezioso contributo spiegando la vicenda di Nedda “a varannisa”, protagonista della novella verghiana, soffermandosi in particolare sul periodo lavorativo trascorso dalla povera ragazza (oggi appartenente al territorio di Santa Venerina) a dove c’era lavoro perché i proprietari stavano facendo dissodare i terreni scoscesi impiantandovi le viti, in quanto il vino rendeva. E’ il periodo più bello per Nedda perché si lega a Janu e riesce a guadagnare qualcosa per vivere. Il resto sarà tragedia.
Grazie all’ausilio di un filmato realizzato nel 1930 da Agostino Pennisi nella contrada “Femmina Morta” e a San Leonardello, è stato possibile riscoprire come eravamo e quali abitudini regnavano durante la raccolta dell’uva. Anche Franco Pulvirenti con la sua fisarmonica ha eseguito alcune canzoni tradizionali siciliane sulla vendemmia. La presidente della FIDAPA Giarre-Riposto, Anna Maria Patanè, assieme alla vice, Maria Privitera, e alcuni componenti dell’associazione STO.CU.SVI.T., come il presidente Gesuele Sciacca, i soci Daniela Greco e Sebastiano Lanza, hanno letto alcune parti della novella, emozionando il pubblico.
Infine, Gesuele e Daniela hanno voluto rendere un omaggio a Giovanni Verga con dei versi di Alessio Patti musicati dallo stesso Sciacca dedicati a “La Lupa”, altra opera famosa del grande scrittore catanese. Un appuntamento dai toni culturali veramente alti a cui in moltissimi hanno scelto di assistere.
Nhora Caggegi