Il contenzioso con la ditta Ingegneria e appalti per la potabilizzazione dell’acqua ha portato il Comune di Santa Venerina a un nuovo dissesto a distanza di 10 anni dal primo dissesto. La complessa vicenda giudiziaria è giunta, da recente, a una sentenza di appello esecutiva favorevole alla ditta.
L’opposizione consiliare in un comunicato ha espresso profonda tristezza e rabbia.“Consci della responsabilità che abbiamo verso l’ente – scrivono i consiglieri di Insieme per Santa Venerina – abbiamo dovuto prendere atto di una dichiarazione di dissesto inesorabile, inevitabile e al limite del tempo, sollecitata dai revisori dei conti e dal commissario ad acta nominato dalla Regione”.
La stessa opposizione contesta all’amministrazione di aver “Sottovalutato i rischi insiti in un contenzioso così complesso” e aver dato per scontato “che tutto fosse ormai risolto” e “fatto credere alla cittadinanza di aver vinto. Invece ha perso un contenzioso che compromette gravemente la stabilità economico – finanziaria dell’ente. Adesso non ci resta che sperare ed aspettare la pronuncia in Cassazione”. Secondo la capogruppo dell’opposizione, Sandra Patanè, occorre maggiore cautela. I procedimenti giudiziari sono due e, vista la prima sentenza, c’è il timore fondato che la seconda sia pure a sfavore del Comune e questo porterebbe il debito del Comune a 5 milioni di euro. Secondo Patanè occorre sollecitare una modifica della normativa riguardante la crisi degli enti locali e invocare aiuti dallo Stato. “Il dissesto – dice – vincola la spesa dell’amministrazione: il futuro sindaco non potrà ricorrere a nuovi mutui. Il dissesto non è mai una cosa buona, ora è inevitabile”.
Secondo il sindaco Salvo Greco la normativa di riferimento non riguarda il problema specifico del Comune mentre ritiene auspicabili fondi straordinari dello Stato. “Dal dissesto precedente – dice – siamo usciti grazie a una norma chiesta da Santa Venerina e da altri Comuni e fatta approvare tramite l’Anci. Abbiamo dato prova che quando dobbiamo incidere normativamente ci riusciamo”.
Greco respinge l’accusa di aver sottovalutato il contenzioso: “La sentenza di appello ci pare palesemente illegittima, riforma quanto statuito dal lodo che è una sentenza passata in giudicato. Questo errore di legittimità ci fa confidare in un risultato positivo in Cassazione. La dichiarazione di dissesto annullerà gli effetti esecutivi della sentenza, ci darà del tempo e speriamo che questo sia utile per ottenere la vittoria in Cassazione e la condanna penale della società. Come abbiamo saputo affrontare un dissesto ne risolveremo un altro”.