28 anni dopo la ferita ancora aperta. La tragedia più grande verificatasi a Giarre rivive nel ricordo dei cittadini, che furono protagonisti di quei drammatici eventi. Il 13 marzo del 1995, Giarre fu il centro maggiormente colpito dall’ alluvione di quel maledetto lunedì.
Oggi alle 9 al Duomo, il sindaco Leo Cantarella, alla presenza del parroco Nino Russo, ha deposto una corona di alloro dinanzi la lapide posta all’ingresso della chiesa Madre in ricordo delle tre vittime dell’alluvione.
Alla cerimonia hanno preso parte anche gli assessori Tania Spitaleri, Giuseppe Cavallaro e Giusi Savoca, il presidente del Consiglio Giovanni Barbagallo e il consigliere comunale Vincenzo Silvestro. Presente anche Salvo Fichera, marito di una delle vittime, la docente Francesca Zappalà.
I rappresentanti del Comune si sono recati in visita nei luoghi in cui hanno trovato la tragica morte le tre vittime. In via Calderai e in piazza Verdi.