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La prevenzione della scoliosi comincia a scuola

La prevenzione della scoliosi comincia a scuola

Quante volte abbiamo sentito dire: “la prevenzione comincia a scuola”, che non è uno slogan, ma un nuovo orizzonte a cui oggi il sistema scolastico, presidio formativo per eccellenza, guarda e persegue attentamente, attraverso la diffusione di una cultura che promuova corretti stili di vita e principi di educazione sanitaria tendenti ad evitare comportamenti potenzialmente dannosi alla salute.

In quest’ottica rientra la pregevole iniziativa promossa dall’Istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia, dal titolo “Scoliosi, sensibilizziamo i ragazzi ad assumere posture corrette”, un incontro formativo tenutosi giovedì scorso 13 aprile nella cittadina dell’Alcantara, nei locali del plesso scolastico di piazza Luigi Pirandello (foto sopra), a cui hanno partecipato alunni e docenti delle Scuole Primarie (quarta e quinta elementare) e Secondarie di I grado dell’Istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia.

La giornata informativa è stata presieduta dall’insegnante e vicepreside Graziella Tosto che, in apertura, ha dato il benvenuto a studenti e insegnanti, esponendo le finalità dell’incontro, fortemente voluto dalle locali istituzioni scolastiche.

Relatrice la dott.ssa Martina Dibella, stimata professionista francavillese, fisioterapista e neuropsicomotricista dell’età evolutiva, docente presso le Università di Messina e Catania, la quale, in premessa, ha messo in evidenza la relazione intercorrente tra le abitudini di vita dei giovani, oggi sempre più attratti dalla tecnologia digitale (social network, televisione, computers, cellulari, videogiochi) e l’impatto che essa produce nei soggetti in età evolutiva, una iperconnessione che porta all’isolamento da tutto e da tutti, un allontanamento dalle relazioni sociali e in molti casi dalle attività motorie, che si traduce in un’assenza di sport e di movimento fisico.

La docente Dibella, in seguito, ha illustrato con parole semplici il complesso sistema osseo che sostiene il corpo umano, ossia la colonna vertebrale, spiegandone, con l’ausilio di slide e immagini, la funzione fisiologica e le possibili alterazioni a cui essa può andare soggetta a causa di prolungate posture scorrette assunte nella fase di accrescimento evolutivo, che danno origine a dolori e mal di schiena sia nell’adulto che nel bambino.

«La scoliosi – ha detto la dott.ssa Dibella – è una deformazione tridimensionale della colonna; nell’80 per cento dei casi di origine idiopatica. È buona abitudine controllare periodicamente la postura, soprattutto nel periodo di crescita. In caso di scoliosi, il trattamento è lungo e impegnativo; la scoliosi può permettere comunque una normale vita sociale e sportiva».

Ad ogni inizio di un nuovo anno scolastico si ripropone poi l’eterno dilemma: “lo zainetto può essere una causa del mal di schiena?”

«Certo, non è “amico” per la colonna vertebrale di bambini e adolescenti, ma non è l’unico responsabile del mal di schiena  o della scoliosi dei più giovani. Le cause sono diverse: postura non corretta e cattive abitudini, come ad esempio l’uso prolungato di smartphone e tablet», ha sottolineato la Dibella che in prosieguo di trattazione, rispondendo alle numerose domande formulate sull’argomento, ha dato alcuni suggerimenti rivolti ad insegnanti (scegliere libri di testo più leggeri o fascicolati, pianificare il programma di studi settimanale in base al peso dei libri), genitori (acquistare zainetti provvisti di ampi spallacci imbottiti e materiale scolastico non ingombrante o pesante, distribuire i libri al suo interno in modo equilibrato: quelli grandi e pesanti vicini allo schienale), nonché ai ragazzi, perché la prevenzione passa anche dall’adozione di corrette posture sui banchi di scuola.

Infine, particolare attenzione è stata data anche all’educazione fisica: «È importante – ha concluso la relatrice – che l’istituzione scolastica si faccia sempre promotrice del valore del movimento, come occasione sia per mantenersi in buona salute sia per acquisire un sano stile di vita, sensibilizzando i ragazzi con incontri sul tema».

Luigi Lo Presti

 

 

 

 

 

 

 

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