Russo Calcio – Supergiovane Castelbuono (1-1 dopo il primo tempo – gara sospesa dall’arbitro).
Reti: 22’Rosselli (rig.), 42’ Napoli.
Passava per la gara interna con la Supergiovane Castelbuono, ritorno della semifinale di Coppa Italia, il sogno della Russo Calcio dell’approdo in Eccellenza. Passava per una uggiosa domenica pomeriggio al “Luigi Averna”, piovosa ma che non aveva scoraggiato le centinaia di tifosi ed appassionati, tra locali ed ospiti, che affollavano le tribunette dell’impianto sportivo di Torre Archirafi. Passava per una gara che, dopo lo 0-0 dell’andata, in un clima festoso e sportivo, lasciava alle due formazioni la responsabilità di una gara d’attacco… La vittoria, con l’approdo in finale di Coppa Italia voleva dire promozione diretta in Eccellenza poiché, l’altra probabile finalista (come poi avrebbe confermato il campo) era il FCM 2011 Misterbianco, già promossa come vincitrice del proprio girone. Insomma, tutti i presupposti per una bella gara però… Però non avevamo considerato il fattore… arbitro! Proprio così! Non avevamo considerato il sig. Luigi Canicattì, della sezione di Agrigento! Cioè, lo avevamo considerato nelle vesti di “super partes”… Poi, ci è venuto il dubbio che fosse “dalla partes”… Ma è stato solo un dubbio… Solo uno… E ci siamo vergognati per questo dubbio…
Ma andiamo per ordine. Iniziamo con la cronaca…
Clima sereno e disteso, tanto che il sig. Canicattì, prima del calcio d’inizio; va a scambiare qualche battuta amichevole tra sorrisi e fare confidenziale con il presidente della Supergiovane Catselbuono (foto sotto), prima di fare, ovviamente, lo stesso con la panchina locale… Perché ha fatto così, vero? Ehm… scusate, no, non ha fatto proprio così… I sorrisi ed i convenevoli sono stati solo con gli ospiti… Ops… da “super” a “dalla”, nel tempo di un sorriso? Ma no! Cosa andiamo a pensare?
E va bene… una svista ci può stare! Nello sviluppo dell’azione Pirrotta si invola sulla fascia sinistra, salta Pappalardo, crossa al centro, la palla viene spizzata da Antista e finisce su Salemi (braccio attaccato al corpo – foto sotto).
Per il sig. Canicattì, stavolta con visuale ampia e distanza corretta, è rigore netto: batte Rosselli ed è 0-1. Siamo al 22’, la gara è tutta da giocare. La Russo accusa il colpo ma trova le energie per buttarsi in avanti. Arriva il 29’: angolo dalla sinistra di Emanuele e palla che si dirige sotto la traversa, uscita “a farfalle” di Randazzo e pallone in fondo alla rete. È lo splendido pari… almeno per l’assistente del lato panchine (che indica chiaramente il centrocampo) e, nello spazio da un “super” a un “dalla”, anche per il sig. Canicattì.
Partita che, in attesa del Comunicato ufficiale della Figc, è stata “sospesa dall’arbitro” per presunte minacce ed aggressione fisica ai danni di un dirigente del Castelbuono. Noi riportiamo, per dovere di cronaca, questo, invitando a leggere i comunicati ufficiali delle due società dove la Russo Calcio respinge sdegnata ogni accusa, mentre la Supergiovane Castelbuono conferma la presunta aggressione fisica e verbale (solo per la cronaca, l’autore di questo post è stato querelato per diffamazione dal Presidente della Russo Calcio, Pietro Romano). Due versioni opposte, ad ognuno, in coscienza, credere o non credere…
Adesso, vi raccontiamo una favola. Una storia inventata. Un incubo. Un sogno ad occhi aperti… Insomma, chiamatelo come volete. Sappiate, però, che “ogni riferimento a fatti, persone, eventi, luoghi, dati e qualsiasi altra attinenza alla realtà è assolutamente, ripetiamo, assolutamente casuale!”. Insomma, ci stiamo inventando tutto! E se qualcuno si riconoscesse in questa fiaba, vorrebbe dire che ha una fantasia superiore alla nostra!
Una domenica pomeriggio, finita il primo tempo di una partita in un luogo inventato, di un campionato inventato, due squadre rientrano negli spogliatoi. La partita è importante, anche se di un campionato dilettante! Si incrociano gli sguardi, le parole son volanti, nessuno abbassa gli occhi, tutti tirano avanti! C’è tanta tensione, parecchia confusione! Gli ospiti dall’arbitro sono andati, noi non giochiamo, ci sentiamo minacciati! Le regole sono chiare, in campo dovete rientrare! Sol per 45 minuti vi aspetto, poi perderete la partita sotto ogni aspetto! Ma il gran capo degli ospiti non demorde, l’uomo che dirige vuol mettere alle corde! Mi hanno picchiato, son stato aggredito, dentro un occhio mi han infilato il dito! Oh, questo cambia le cose, non si può giocare con persone rissose! Presto orsù, chiamate i gendarmi, qui servon pennacchi con le armi! Chiamiamo i dottori che son li vicino, non c’è bisogno è solo un lividino! Invece si tratta della mossa di Hokuto, adesso ti tocco, dopo tre ore sei svenuto! Le voci son tante, volano alte ed atterrano poco distante. Racconta qualcuno che il gran capo ha minacciato, se non mi dai ragione sei spacciato, ho tanti amici laggiù a Palermo, in questa categoria resterai sempre fermo! E l’uomo in nero (adesso in verde), pensò a sé stesso e non a chi perde! Sono botte, minacce e gesti violenti, quelli di casa saranno perdenti! La gara è sospesa, si torna a casa, la pratica di Giuda in futura sarà evasa. Per dare più forza alla storia narrata, al Pronto Soccorso viene aggiornata! Ma quale livido, ma quale morso, qui neppure di zanzara c’è il segno di un morso! Stavolta qui non si può minacciare, un’altra fandonia dobbiamo inventare… Mi gira la testa, lo sguardo si è spento, fingo di cadere… non mi arrendo! Passata la festa, gabbato lo Santo, noi in Paradiso e agli altri il rimpianto!
Questa è la fantasia… per ulteriore cronaca torneremo presto… O magari vi racconteremo un’altra fiaba… Chissà… Però, come dice un vecchio detto “sul cadavere dei leoni festeggiano le iene. Ma le iene restano iene, ed i leoni restano leoni”. Se poi alle iene volete sostituire qualche altro animale, magare boschivo, fate pure… Tanto è tutta una storia di fantasia!
Corrado Petralia