“Produrrò in Sicilia la pasta fatta come una volta, la più buona del mondo!”. “Già c’è”. Si è svolto più o meno così, a distanza, un botta e risposta tra Oscar Farinetti e Alberto Poiatti, due imprenditori che hanno fatto il loro successo nel settore del buon cibo italiano. Il primo è il fondatore della catena Eataly, catena di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita e nella distribuzione di generi alimentari italiani; il secondo è il signore della pasta del sud, erede, primogenito di un’antica famiglia di pastai.
Il botta e risposta nasce da un’intervista di Oscar Farinetti a Cronache del Gusto. A margine di un forum a Palermo, Farinetti viene intercettato e intervistato sul cibo made in Italy che mai come ora si esporta a gonfie vele. Poi l’annuncio dell’intenzione di tornare in Sicilia: “Dopo il vino (la joint venture con Tornatore sull’Etna, ndr) vorrei provare a comprare una collina di svariati ettari e coltivare grano di altissima qualità. Pochi lo sanno, ma la pasta è nata a pochi chilometri da Palermo e non a Napoli. Io vorrei realizzare un pastificio moderno ma che produca pasta fatta come una volta. E la più buona del mondo ovviamente”.
Insomma, il guanto della sfida in terra di Sicilia è stato lanciato, a colpi di spaghetti e rigatoni.