Allarme rifiuti nocivi nel Macchia. Criticità igienico sanitarie a Riposto, nel torrente Torre

Torrenti invasi da gramigna e sterpaglie alte oltre un metro. E soprattutto materiali ingombranti a Giarre e Riposto.

Nel letto del torrente Macchia, in territorio di Santa Maria la Strada, nel tratto terminale che si snoda in direzione di Riposto, si segnalano rifiuti altamente nocivi, tra cui lastre di eternit. Poco distante il sottoponte, disseminati nell’alveo del torrente, accumuli di rifiuti tra imballaggi di carta e cartone e plastica, veicoli fuori uso, miscele bituminose e scarti cementizi. E gli immancabili elettrodomestici in disuso, tra vecchie cucine, frigoriferi e lavelli. Cumuli di rifiuti che ostruiscono la sezione di deflusso.

La presenza dei materiali nocivi ha visibilmente modificato l’aspetto morfologico dell’asta fluviale e di quello estetico nonché con l’inevitabile compromissione di quello ecosistemico, impattando sulle forme di vita animale e vegetale che popolano il torrente in secca.  Analogo lo scenario, in territorio di Macchia, nella zona di viale della Regione, a monte della popolosa frazione, accanto la quale si snoda il torrente Guddi.

Anche in questo caso si rende necessario coinvolgere gli enti competenti extra comunali, ed eliminare – prima della nuova stagione delle piogge – ramaglie e ingombranti sul letto del torrente che costeggia diverse abitazioni.

 

A RIPOSTO NEL TORRENTE TORRE E’ ALLARME IGIENICO SANITARIO

A Riposto preoccupano le condizioni in cui versa un lungo tratto del torrente denominato “Torre” che si snoda in parallelo lungo la via Simone Grasso, tra il campo sportivo comunale e la Provinciale 90. Il greto è invaso da rovi, sterpaglie, ramaglie e rifiuti in grande quantità che rischiano di provocare un effetto “tappo” laddove il torrente si incanala sino poi a sfociare nel mare di Torre Archirafi.

Non si tratta dei solidi materiali, nel letto del torrente è stato scaricato di tutto: vecchi armadi e divani, pezzi di ricambio di auto, enormi frigoriferi industriali, pneumatici. C’è pure la carcassa di una Panda, lasciata lì, da mesi, in bella vista.

Ai bordi della strada si nota la presenza di rifiuti di vario genere gettati lungo il ciglio che costeggia il corso d’acqua, da soggetti assolutamente incivili, non rispettosi dell’ambiente, il cui comportamento e assolutamente riprovevole.

E percorrendo a piedi la zona- frequentata anche da numerosi runner – l’aria è ammorbata da odori nauseabondi. Si tratta di inquinamento olfattivo, poichè l’aria è ricca di odori sgradevoli derivanti, in larga parte, dalla presenza di carcasse di animali domestici, lasciate ad imputridire sotto al sole. Un contesto igienico sanitario precario che diventa ancora più allarmante per via del caldo afoso.

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