Metti una sera a Puntalazzo: aria fresca, abitanti accoglienti, un’ottima “siciliana” e un momento di cultura con la presenza di Catena Fiorello Galeano che, in piazza Sacerdote Musumeci, ha presentato il suo ultimo romanzo “Ciatuzzu”, e il gioco è fatto.
Ad ascoltare la scrittrice siciliana con grande attenzione c’era una folta platea, coinvolta e rapita dai suoi piacevoli “cunti” e dal desiderio di scoprire i personaggi e i temi affrontati dalla Galeano nel suo ultimo romanzo.
Protagonista di Ciatuzzu è Nuzzu (Sebastiano) , un bambino di soli 9 anni che vive a Leto, un paesino di pescatori lungo la costa fra Catania e Messina.
Un male incurabile gli porta via la madre e da quel momento, Nuzzo deve fare i conti con il dolore e l’assenza, sperimentando sulla propria pelle cosa significhi crescere senza l’amore della donna più importante.
Fortunatamente Ciatuzzu, come lo chiamava la madre, non è solo. Oltre che sui nonni e i fratelli, può contare su persone speciali, come il custode del cimitero e Lucia, una picciridda preziosa per lui.
Costretto a lasciare la Sicilia per seguire il padre che anni prima era emigrato in Belgio, dove fa il minatore, Nuzzu si renderà conto che le paure, per essere sconfitte, vanno affrontate e si può continuare a “vedere anche con gli occhi del cuore”.
Nella storia di Nuzzo si intrecciano gli episodi successivi alla Seconda guerra mondiale, il protocollo d’intesa fra Italia e Belgio che cercava manodopera da impiegare come minatori e da ricercare fuori dai confini. In Belgio ne arrivarono due mila a settimana, in cambio della fornitura annuale all’Italia di un quantitativo notevole di carbone per ogni persona: uomini al posto di carbone.
Del padre e di quello che aveva passato in quegli anni in Belgio, Nuzzo, ormai adulto, avviato alla carriera politica e diventato medico, ne comprende l’acredine.
Fiorello Galeano ci regala così un romanzo commovente sulle sfide della vita e sul potere della memoria, “perché – afferma Catena- anche nei momenti più bui, il ricordo indelebile delle nostre radici e di chi ci ha amato ci aiuterà ad andare lontano”.