Come da tradizione, i Vigili del Fuoco hanno reso omaggio, lo scorso 4 dicembre, a Santa Barbara, loro patrona.
Nella cittadina dell’Alcantara, comunità di cui Santa Barbara è protettrice (insieme a Sant’Euplio), nella ricorrenza della festa liturgica si è tenuta nella chiesa della SS. Annunziata, gremita da moltissimi fedeli, una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Sac. Giuseppe Turrisi, della parrocchia di San Giovanni Battista e Vicario Foraneo di Barcellona Pozzo di Gotto, coadiuvato da sacerdoti concelebranti giunti dalla Valle dell’Alcantara e dai comuni limitrofi.
Al rito religioso hanno assistito il sindaco Vincenzo Pulizzi e il suo vice Gianfranco D’Aprile, i militari della Stazione Carabinieri di Francavilla di Sicilia, una delegazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Distaccamenti di Mojo Alcantara e Antillo, una rappresentanza del locale Distaccamento del Corpo Forestale, i volontari della Croce Rossa Italiana (Unità Territoriale di Francavilla di Sicilia) e della locale Guardia Nazionale Protezione Civile.
Alla funzione religiosa erano anche presenti i genitori del giovane pompiere, volontario del distaccamento di Antillo: il papà Giuseppe e la mamma Elena, attorno a cui tutta la comunità francavillese si è stretta in un unico caloroso abbraccio.
Nell’omelia padre Giuseppe Turrisi ha ripercorso le drammatiche vicende vissute da Santa Barbara, secondo le fonti agiografiche a noi tramandate, dal rifiuto di una vita «preconfezionata» in sposa ad un ricco pagano alla prigionia nella torre, fino al martirio per mano di suo padre: «Possiamo definire Barbara una donna libera – ha detto il prelato – una donna che ha vissuto unicamente per la libertà, estranea alla cultura e ai progetti che il padre aveva verso di lei. Il dono più grande che il Signore ha potuto concedere ad ognuno di noi non è il dono della vita e dell’amore, per quanto necessari e importanti, ma è il dono della libertà, che non è un punto di partenza, ma è il segno che contraddistingue la persona umana: essere liberi è una conquista quotidiana. La libertà non è ciò che mi attira istintivamente o mi soddisfa nell’immediato, ma è accettare una ricerca impegnativa che mi porta a raggiunge la Verità, e la Verità è Cristo. Siamo quindi chiamati come Barbara ad essere “estranei”, a mettere in pratica ciò che ci dice Gesù: siete nel mondo, ma non siete del mondo! Questo significa essere “estranei”, non conformarci alla mentalità del mondo, ma essere originali per vivere e tutelare la nostra libertà nella continua ricerca della Verità».
Il sacerdote ha quindi espresso parole di incoraggiamento verso i Vigili del Fuoco, «…grazie per il vostro impegno e la vostra attenzione alle persone, alle cose e alla natura, perché siete sempre disponibili, anche a sopperire a quelle che sono le mancanze dell’uomo, e noi siamo tenuti a collaborare vivendo una vita onesta».
Significativo e carico di intensità emotiva il momento in cui, adagiato su un cuscino di fiori, è stato portato all’altare per essere benedetto l’elmo di servizio appartenente ad Andrea Finocchio, uno dei simboli più riconoscibili dei Vigili del Fuoco.
Dopo la celebrazione liturgica, i presenti in corteo si sono spostati nella vicina via Vittorio Emanuele, fermandosi sotto la nicchia esterna della chiesa che accoglie la statua di Santa Barbara, alla cui base un vigile del fuoco ha deposto un cuscino floreale di rose rosse, un rituale accompagnato dalle sirene dei mezzi dei Vigili del Fuoco schierati in piazza Annunziata, lo stesso suono che aveva udito Andrea lo scorso anno, quando era venuto a Francavilla per rendere omaggio a Santa Barbara.
Luigi Lo Presti