Lo scorso 10 dicembre ricorreva il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani e l’Istituto Alberghiero, come sempre in linea sulle questioni che riguardano l’Educazione civica e la cittadinanza attiva, ha ricordato questo momento importante della storia mondiale e che oggi risuona sempre più necessario dati i numerosi focolai di guerra. I diritti umani sono bisogni essenziali della persona che devono essere soddisfatti per realizzarsi dignitosamente.
Nella Sede di Riposto lo scorso 13 dicembre, sotto il coordinamento della Professoressa Cinzia Emmi, sono intervenute numerose autorità che hanno dato il loro contributo umano e culturale. Il responsabile della sede di Riposto professore Alfio Tomarchio ha ringraziato tutti gli intervenuti e in particolare gli studenti del Triennio che hanno letto alcuni articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani nelle lingue in cui è stata promulgata – inglese, spagnolo, francese e italiano.
L’assessora del Comune di Riposto, dottoressa Elisa Torrisi ha indicato come gli studenti debbano dare il loro contributo per migliorare il mondo in cui viviamo. La locandina dell’evento, realizzata dal Professore Salvatore Magro, portava i colori dell’arancio, come la campagna del Soroptimist International Italia intitolata Orange the world – Read the signs, che hanno tinto l’Aula Magna della serenità e della pace che dovrebbero essere necessarie al mondo.
Un aspetto trattato è stato anche quello che riguarda la guerra e quindi i soldati ai quali è impedito di ricevere un equo trattamento secondo le Convenzioni di Ginevra. In particolare, si è parlato della storia dei soldati italiani durante l’occupazione nazista che sono stati deportati in Germania per lavorare in condizioni disumane. La scrittrice Carmela Russo, autrice del volume Era mio padre, ha ricordato l’esperienza del padre e le atrocità da lui vissute.
A tal proposito, l’attrice e regista Maria Rita Leotta, reduce dal successo di Doppio Gioco a teatro, ha presentato un suo video e ha recitato elegantemente una poesia in siciliano sulla libertà. Gli studenti hanno riflettuto sul fatto che quando parliamo di diritti umani parliamo del diritto al cibo, all’acqua, alla salute, all’educazione, alla casa, al lavoro, al riposo, al divertimento, all’ambiente sano, alla pace, alla felicità… I diritti umani non sono sogni e utopie, sono azioni che devono essere concretizzate e i giovani dell’IPSSEOA “Giovanni Falcone” di Giarre hanno avuto modo di acquisire un nuovo tassello della loro ampia formazione.