In una tesi di laurea un altro futuro per le incompiute giarresi -
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In una tesi di laurea un altro futuro per le incompiute giarresi

In una tesi di laurea un altro futuro per le incompiute giarresi

Le opere pubbliche incompiute giarresi continuano ad ispirare giovani laureandi che a questi sprechi di denaro pubblico dedicano le loro tesi di laurea. L’ultima, in ordine di tempo, è la tesi di Giulio Battiato, 23 anni, che ha conseguito la laurea magistrale in architettura per la sostenibilità al Politecnico di Torino con una tesi intitolata “Melior de cinere surgo: le incompiute e la loro rinascita. Processi partecipativi e riqualificazione urbana e architettonica nella città di Giarre”.

“Quello delle opere pubbliche incompiute – spiega a Giulio – è un fenomeno che è presente in tutta la nostra Penisola, ma specialmente nel sud Italia e in Sicilia, trovando il culmine nella città di Giarre definita la “Capitale delle incompiute”, in relazione al rapporto incompiute su popolazione. È per questo che il titolo della tesi “Melior de cinere surgo: le incompiute e la loro rinascita” è un grido di speranza affinché davvero l’intera isola possa risorgere e risollevarsi dalle proprie ceneri come ne è stata capace più volte in passato nei secoli scorsi, specialmente la città di Catania. Difatti, il titolo latino è l’iscrizione presente nella Porta Ferdinandea di Catania, realizzata nel 1768, riferendosi alle molteplici distruzioni che ha subito la città e che mostra, al contempo, il senso di fierezza della popolazione locale che, instancabilmente, continua a ricostruire sempre più bella la propria città sulle ceneri della precedente”.

Giulio auspica che tutta la Sicilia ritrovi questo spirito per rinascere. Per redigere la sua tesi ha effettuato una campagna di indagine in loco, con interviste a rappresentanti del settore pubblico, del privato e del terzo settore, ma soprattutto attraverso questionari sottoposti a ragazzi tra i 14 e i 25 anni.

Questo ha permesso di sviluppare un progetto di riqualificazione il più coerente possibile con i reali bisogni della cittadinanza. L’utilizzo di questo strumento aveva come obiettivo principale quello di definire l’oggetto di intervento, quindi indagare quale di queste opere incompiute nel territorio comunale fosse priva di progettualità e prospettive future.

“Secondo questa logica – spiega il neo laureato – si sono così individuati la Piscina Regionale e il Centro Polifunzionale nella frazione di Trepunti, sviluppando un progetto d’insieme per i due manufatti ricadenti all’interno dello stesso lotto. Ritengo interessante evidenziare che, se nel momento in cui è stato chiesto ai ragazzi di attribuire un valore simbolico-affettivo per ogni incompiuta, questo risultava essere molto basso per le incompiute di Trepunti, non appena veniva chiesto loro di mettersi nei panni di un amministratore pubblico che aveva il compito di decidere dove investire dei soldi, veniva riconosciuto il valore sociale e collettivo di queste opere. Inoltre, il 73% del campione si è detto disponibile per attivarsi in prima persona per prendersi cura di uno di questi luoghi, ad esempio pulendo gli spazi o organizzando eventi culturali. I ragazzi hanno anche manifestato determinate carenze nel territorio di Giarre, quali spazi verdi attrezzati, spazi per lo studio, per svolgere attività sportive e luoghi di aggregazione.

Il progetto da me sviluppato prevede quindi la creazione di un grande parco urbano, con differenti approcci al progetto del verde, con spazi attrezzati per lo sport e per il relax e altri per la collettività, come un agrumeto e un orto sociale gestiti dalle associazioni presenti nel territorio. I due fulcri principali sono un polo sportivo con piscina pubblica e centro benessere, e un hub destinato a spazi di coworking e allo sviluppo di startup, svolgendo la funzione di incubatore d’imprese”.

Il progetto prevede il più possibile il mantenimento degli edifici esistenti, nell’ottica del riciclo architettonico e dei principi di sostenibilità ambientale. Il materiale prevalentemente utilizzato per i nuovi interventi è il legno di castagno dell’Etna.

Giulio si è laureato con 110 e lode. Adesso è iscritto al master universitario di II livello in “Sustainability and energy management in construction works” al Politecnico di Milano, durante il quale approfondirà i temi della gestione energetica e della progettazione sostenibile, connessi al macrotema della riqualificazione architettonica di cui si è occupato nella tesi.

“Per il futuro – dice – spero di trovare il modo e l’opportunità di poter lavorare nella mia terra, la Sicilia, per occuparmi di queste tematiche, senza però dovermi accontentare, svalutando gli studi e i sacrifici che mi hanno portato a raggiungere il livello di conoscenze e competenze che ho acquisito”.

Lo stesso augurio formula il Gazzettinonline a Gulio e a tutti i giovani brillanti laureati siciliani.

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