“L’Epifania tutte le feste porta via” recita l’antico proverbio popolare: con il 6 gennaio si è chiuso il lungo periodo di festività, ma c’è una casa nella cittadina dell’Alcantara dove la magia del Natale non è finita.
Così, mentre altrove si mettono via addobbi e luci colorate, al civico 19 di via Gaetano Curreri, nel seminterrato di un’elegante palazzina, l’atmosfera natalizia continua a risplendere in un’opera suggestiva, nella quale si concentrano devozione religiosa, creatività e un pezzo di storia locale che affonda le radici in un passato lontanissimo.
La storia
«Il presepe – raccontano Giulia e Gaetano, lei laureata in Scienze dell’architettura lui in Beni culturali – nasce dalla passione manifestata da nostro padre [Giuseppe D’Aprile, da tutti conosciuto come Peppino, storico animatore del carnevale francavillese e interprete di molti spettacoli teatrali, recite e sacre rappresentazioni, ndr] fin da bambino e dal suo desiderio di valorizzare e rendere fruibile al pubblico questo importante bene in nostro possesso, non visibile all’esterno in quanto inglobato all’interno di un’abitazione privata. Tutto è iniziato diciannove anni fa, con le prime opere realizzate utilizzando delle semplici figure in plastica per arrivare ad oggi con un presepe che non si limita alla rappresentazione della Natività, ma che comprende diverse scene bibliche: dalla Creazione alla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, dal Diluvio Universale, con l’Arca di Noè, all’Annunciazione, dal viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme alla fuga in Egitto, e ancora dal Battesimo di Gesù alle nozze di Cana, fino alla resurrezione di Lazzaro, la Presentazione al Tempio e l’entrata di Gesù a Gerusalemme; il presepe tenderà ogni anno ad arricchirsi con l’inserimento di nuovi “quadri”, fino ad arrivare allo scopo finale, ovvero la Resurrezione di Cristo».
Il presepe resterà aperto al pubblico fino a luglio, e può essere raggiunto tramite Google Maps oppure digitando “ilpresepenegliscavi” su Facebook o Instagram.
Francavilla, la città greca
È il 1979 quando, nel corso di uno sbancamento edilizio, iniziano ad affiorare dal sottosuolo le prime testimonianze di epoca greca, ritrovamenti che indussero la Soprintendenza di Siracusa, allora competente per territorio, ad avviare il primo scavo archeologico della cittadina dell’Alcantara, riportando alla luce un santuario di età greca, ricchissimo di reperti (strutture murarie, vasellame, tegole, monete, statuette del VI-V sec. a.C.), attribuibile alle dee Demetra e alla figlia Persefone, un complesso sacrale di grande rilievo nella storia della Sicilia greca.
Seguirono negli anni successivi nuove indagini archeologiche che portarono al rinvenimento in contrada Fanterilli di un lembo dell’antico nucleo abitativo e nel 1990 all’individuazione dei resti di una necropoli nei pressi di via Regina Margherita e al ritrovamento di nuovi importanti manufatti, inizialmente custoditi presso il Museo “Paolo Orsi” di Siracusa e in quello di Naxos, poi – nel 2007 – trasferiti in parte nell’Antiquarium di Francavilla, e infine collocati definitivamente nelle sale del Museo Archeologico di Francavilla di Sicilia, inaugurato nell’ottobre del 2020 all’interno di Palazzo Cagnone, edificio del XVI secolo, situato in piazza San Francesco, a poche decine di metri dal “Presepe negli scavi”.
Luigi Lo Presti