A distanza di oltre un mese dal crollo del pino secolare di corso Sicilia (villetta Don Bosco) non è stato ancora eseguito un approfondito sopralluogo, al netto della messa in sicurezza, con una recinzione, del luogo in cui era piantiamo l’arbusto.
La piazzetta teatro del crollo è rimasta con il “cratere” di quel pino, ormai estirpato, circondato da una recinzione. Una immagine offerta ogni giorno ai piccoli studenti che frequentano il plesso scolastico della vicina via Gravina. La strada, ancora oggi, espone pedoni e automobilisti a pericoli concreti, per via del manto gravemente deformato dalle radici sotterranee di altri pini piantumati in zona e che rischiano di arrecare danni anche ai sotto servizi idrici e del metano, in una zona ad alta densità abitativa.
I residenti, a più riprese, hanno sollecitato il Comune a porre rimedio, eliminando, in primis, proprio quelle radici sotterranee che continuano ad estendersi pericolosamente. Radici che hanno dissestato la pavimentazione del marciapiede che costeggia anche una vicina aiuola spartitraffico, in via Giolitti, all’interno della quale svetta un altro pino a rischio caduta, considerate le vistose condizioni in cui versa l’arbusto. L’amministrazione comunale, all’indomani del crollo del pino, aveva annunciato un intervento, rendendo noto l’impegno di spesa di circa 10 mila euro, per la realizzazione di opere urgenti e indifferibili nel sottosuolo di via Gravina.
Il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Claudio Raciti, chiarisce che “prima di concretizzare l’impegno di spesa preventivato, occorre approvare il Bilancio 2023 e la previsione del 2024, provvedendo, contestualmente alla presentazione delle relative certificazioni.
Nel pieno rispetto dei vincoli e delle prescrizioni contenute nel decreto del ministero dell’Interno, per l’uscita dal dissesto. In via Gravina – conclude l’assessore Raciti – è stata effettuata solo una rapida ricognizione, una volta approvati gli strumenti finanziari e, compiuti tutti gli accertamenti tecnici, procederemo alla realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della pavimentazione dissestata dalle radici dei pini, verificando anche lo stato degli altri arbusti presenti”.