Il sindaco di Calatabiano Antonio Petralia ha avviato la procedura per la riappropriazione degli impianti idrici e di depurazione comunali consegnati alla società Sogip dalla precedente commissione straordinaria prefettizia un anno e mezzo fa circa. Bollette “pazze” praticate secondo dei consumi forfettari e senza una reale lettura dei contatori continuano a pervenire all’utenza.
“Gli aumenti delle bollette idriche da parte della Sogip – spiega Petralia- hanno raggiunto una maggiorazione di 5 volte in più rispetto a quella che in precedenza veniva praticata dal comune. L’applicazione della tariffazione risulta differente rispetto a quella approvata dall’Ati (Assemblea territoriale idrica che riunisce i 58 Comuni della provincia) deputata a stabilire le tariffe sui consumi idrici e sulla depurazione. La Sogip – spiega ancora il primo cittadino di Calatabiano – ha aumentato in maniera arbitraria questi costi addebitandoli agli utenti. Una situazione non più tollerabile e gravosa per l’utenza”.
“Una famiglia mediamente all’anno paga intorno alle 800 euro d’acqua. Alcune bollette – spiega il sindaco Petralia – superano abbondantemente il migliaio di euro”.
Petralia sottolinea come la Sogip abbia addebitato all’utenza dei consumi forfettari, senza la reale lettura dei contatori idrici che invece dovrebbe essere effettuata almeno una-due volte l’anno.
“Mi sono stati sottoposti casi di alcune utenze, abitate solo nel periodo estivo e quindi con i contatori fermi, nei quali la bollettazione dei consumi è stata effettuata secondo un parametro forfettario. In altri casi ancora l’utente pur non essendo allacciato alla pubblica fognatura ha ricevuto una bolletta che impone il pagamento del tributo per la depurazione e la fognatura. La mia richiesta di consegna degli impianti idrici e di depurazione è stata rafforzata da una mozione che sarà presto presentata in consiglio comunale. Non escludiamo l’ipotesi di ricorrere all’azione legale perché riteniamo che la Sogip debba riconsegnarci questi impianti dei quali solo il Comune è proprietario.
Tra l’altro – conclude Petralia – la convenzione iniziale che era stata sottoscritta dalla Commissione Straordinari prefettizia, primo atto per il trasferimento alla gestione privata di questa acqua, prevedeva un periodo transitorio la cui scadenza è stata lo scorso 31 dicembre, ragion per cui ci troviamo in un periodo in cui la convenzione stipulata non ha neanche un valore giuridico. Il Comune farà di tutto per riavere gli impianti e gestire autonomamente il servizio idrico integrato”.
L’assemblea dei sindaci dei 58 Comuni della provincia, riunitasi giovedì pomeriggio per decidere sulla convenzione della gestione del servizio idrico integrato, ha convocato un nuovo tavolo tecnico per il prossimo 1 febbraio.