Mancata reintegrazione dell’ing. Pina Leonardi: il caso si fa politico ed economico. Nel gennaio scorso il Tribunale del Lavoro di Catania ha dichiarato illegittimo il collocamento in quiescenza anticipato della dirigente dell’Area tecnica, Leonardi. Il Comune è stato condannato a riammettere in servizio la dirigente e a risarcirle il danno patrimoniale. Ma così, ad oggi, non è stato. I legali della Leonardi suonano quindi la carica. Con una circostanziata nota hanno diffidato il sindaco e gli assessori a reintegrarla immediatamente, assegnando un termine massimo di 30 giorni.
Le accuse:
I legali che assistono la dirigente tecnica Leonardi, accusano apertamente il Comune di “perseverare nella sua condotta illegittima e di aggravare la lesione alla professionalità, alla personalità morale e all’immagine della loro assistita”, sostenendo che “la mancata reintegrazione sia dovuta a motivazioni politiche” e che la Leonardi sia stata vittima di una decisione politica mirata a colpirla.
Le conseguenze:
La mancata reintegrazione dell’ing. Leonardi, aggraverebbe la posizione economica del Comune, già in dissesto. In questo senso i legali della Leonardi preannunciano che, in caso di mancato riscontro alla diffida, si adiranno le vie legali, in sede civile e penale.
Secondo la tesi degli avvocati che assistono la dirigente Leonardi, la vicenda è emblematica della politicizzazione della pubblica amministrazione. E la mancata reintegrazione dell’ing. Leonardi viene giudicato come è un atto illegittimo che lede i suoi diritti e aggrava la situazione del Comune.
Nella diffida si legge che “la questione del licenziamento e della reintegra dell’ing. Leonardi è connotata, da parte del Comune e di chi per esso ha agito, da motivazioni politiche che sono in netto contrasto con il principio di separazione tra politica e amministrazione e che nulla hanno a che fare con la seria professionalità della Leonardi.
Anzi – osservano i legali – confermano ciò che si è sempre sospettato, ovvero la natura ritorsiva o comunque discriminatoria del licenziamento illegittimamente disposto nei confronti della dirigente comunale, vittima, suo malgrado, di una decisione politica mirata a colpirla anche a costo di depotenziare l’Area tecnica del Comune”.