Una deplorevole bagarre esplosa in aula consiliare dopo la decisione di rinviare ad un mese la trattazione del punto, cosi come richiesto dalla stessa Amministrazione. Si tratta del regolamento per l’uso e il decoro di piazza Duomo, villa Garibaldi e piazza De Andrè che ha visto, ancora una volta, la maggioranza divisa e dilaniata.
Ciò è bastato ad infiammare l’aula e il rinvio del punto è stato invece il pretesto per mettere in scena alcune movimentate prese di posizione, palesando gravi lacerazioni all’interno della maggioranza che si è pubblicamente sfaldata davanti agli occhi del sindaco Cantarella, presente in aula con la Giunta al completo.
Dagli scranni della maggioranza ha vanamente tentato di gettare acqua al fuoco il consigliere Santo Primavera che, manifestando una posizione equidistante, si è comunque detto sorpreso del mancato rispetto della liturgia politica che precede l’approvazione di un atto importante in Consiglio: la convocazione di una conferenza dei capi gruppo per la programmazione de lavori consiliari. Non meno importante, poi, le necessarie riunioni di maggioranza che servono per l’appunto ad ottimizzare la concertazione.
Ma il rinvio del punto sul regolamento ha autorizzato diversi consiglieri della maggioranza a divagare su altri temi, concentrandosi, per lo più, sui veleni che serpeggiano all’interno della maggioranza. A gamba tesa il consigliere Salvatore Cantarella, senza che nessuno glielo avesse chiesto, ha voluto smentire una sua richiesta di posizione in Giunta, e, rivolgendosi al sindaco, ha inteso evidenziare i termini di quel patto di fedeltà fondato sul rispetto di alcuni precisi punti: il decoro del cimitero, la gestione della viabilità e del servizio idrico, la manutenzione dei parchi, un sistema di alienazione allo scopo di reperire somme utili a fronte di un patrimonio immobiliare che giace.
“All’amministrazione abbiano posto dei temi, non poltrone”. Poi un messaggio sotteso rivolto a qualche assessore che – ha detto il consigliere Cantarella – “ha visto in pericolo la propria poltrona. Non abbiamo alcuna pretesa, nessuna certezza o voglia di rappresentare il gruppo, in seno alla Giunta, se prima non verranno fornite risposte a quei temi rappresentati al sindaco.
Senza quelle risposte ci vedremo costretti a valutare la nostra posizione poiché non possiamo regalare i nostri voti. Che vanno invece guadagnati su proposte serie che l’Amministrazione e il Consiglio devono fare alla città”. Il consigliere Cantarella relativamente poi al rinvio del regolamento su piazza Duomo, ha minimizzato l’accaduto – con buona piace del parroco del Duomo, Nino Russo, che aveva attaccato l’amministrazione sul decoro della piazza – “tanta tempesta in un bicchiere d’acqua. E’ caduto qualche litro di olio sul pavimento della piazza in occasione di un recente manifestazione e con ciò si vorrebbe ricapitolare la storia della piazza non fosse stata teatro di episodi analoghi. Ritengo che prima del regolamento insistano numerosi altri problemi seri che attanagliano la nostra città”.
Frattanto il consigliere di opposizione Leo Patanè in una nota post consiglio, ha rimarcato come forza ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti. Il sindaco Cantarella non ha più una sua maggioranza.
“Abbiamo assistito ad una seduta di Consiglio comunale totalmente inutile poiché l’approvazione del regolamento sull’utilizzo di Piazza Duomo, che rappresentava l’unico punto all’ordine del giorno, chiesto per altro da un consigliere di maggioranza, e’ stato rinviato per malesseri evidenti all’interno della stessa maggioranza.
Dopo il ritiro del punto – rivela Patanè – si e’ aperto uno scontro con consiglieri di maggioranza che si sono reciprocamente e pesantemente accusati criticando anche l’operato di alcuni assessori. Stiamo assistendo chiaramente ad una crisi profonda dell’Amministrazione Cantarella in cui gli stessi componenti della maggioranza chiedono continue verifiche, rimpasti e litigano su tutto. In questo clima conflittuale, il Sindaco e’ rimasto inerte ed in assoluto silenzio. Nell’interesse della Città , auspichiamo un cambio deciso di passo, altrimenti a farne le spese saranno ancora una volta i cittadini giarresi”.