Nell’aula magna “S. Incorpora” del liceo linguistico “Michele Amari” di Linguaglossa si è tenuto un convegno di studi sul tema “Alle radici dell’alimentazione. La Transumanza Patrimonio Immateriale”, organizzato dalla Presidente del Club per l’Unesco di Acireale, Nellina Ardizzone; in collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore “Michele Amari”, la Società Geografica Italiana, il Comune di Linguaglossa, il Comune di Geraci Siculo e con l’Unesco, rappresentato dal Club per l’Unesco di Acireale.
Ai saluti della prof.ssa Nellina Ardizzone, si sono associati i saluti delle autorità presenti: il prof. Giovanni Lutri, Dirigente scolastico Istituto Istruzione Superiore “Michele Amari”; il maresciallo Filippo Bonaventura, comandante dei Carabinieri di Linguaglossa; Giuseppe Puleo, presidente del Consiglio comunale di Linguaglossa e l’assessore Antonello Alaimo di Geraci Siculo; Luca Stagnitta, Sindaco di Linguaglossa; Teresa Graziano, Fiduciaria regionale della Società Geografica Italiana (on line); Teresa Gualtieri, presidente nazionale FICLU – Federazione Italiana Club e centri Unesco (on Line). A seguire, sono arrivati gli interventi di Marilena Barreca (dottore veterinario ed imprenditrice), Alfio Casella (imprenditore), Cristina Tornale (neurologo e fisiatra), Ignazio Vecchio (dirigente Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale), Antonio Alaimo (imprenditore nel Comune di Geraci Siculo), Carmelo Alaimo (studente ed allevatore di ovini).
Tutti hanno spiegato che la transumanza è una pratica antica e, sul finire della stagione autunnale, consiste nel trasportare gli animali dal monte verso aree più assolate, ed è perciò un aspetto importante della pastorizia in Sicilia, specie sull’Etna e nelle aree boscate del palermitano e messinese. Tale usanza, nei secoli scorsi, condizionava pesantemente la vita del pastore, che non poteva contare sulla presenza delle strutture tipiche dell’allevamento moderno, quali la stalla e gli impianti di foraggiatura, mungitura e refrigerazione del latte. La tradizione della transumanza in Sicilia è ancora viva; avviene due volte l’anno con il trasferimento, specie di greggi di ovini e caprini, dalla montagna verso la pianura. Questo trasferimento si pratica alla fine della stagione calda, per andare in cerca di zone adatte e passare l’inverno con il bestiame e, nel contempo, poter trovare lauti pascoli in grado di sfamare i numerosi greggi.
Oggi, la transumanza in Sicilia viene praticata nella zona delle Madonie, specie a Geraci Siculo: la terza domenica di maggio è la data in cui si “sgavita a muntagna”, cioè si rendono disponibili alle greggi i pascoli estivi del demanio montagna del territorio di Geraci Siculo. Gli animali, provenienti dai vari pascoli di collina o pianura, attraversano per un intero giorno l’abitato di Geraci Siculo, per trascorrere il periodo estivo in zona montana.
La Presidente del club per Unesco di Acireale, prof.ssa Nellina Ardizzone, a conclusione dell’evento culturale ha ribadito che la transumanza è stata inserita, nel 2109, dall’Unesco nella lista del “Patrimonio Culturale Immateriale”, ed ha riconosciuto il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata dall’Italia. Tra il Club per l’Unesco di Acireale, il Liceo Scientifico di Linguaglossa ed il Comune di Geraci Siculo è stato siglato un accordo d’intesa per la realizzazione di progetti comuni.
Anna Fichera