Sono piccole, rotonde e piatte e sempre più diffuse: le pile “a bottone” al litio, molto utilizzate nei giocattoli e in altri oggetti comuni in ambiente domestico, rappresentano un pericolo proprio per i più piccoli che potrebbero ingerirle. Lo ha segnalato pure il Ministero della Salute qualche anno fa. E proprio un caso del genere è stato gestito e risolto dal Pronto Soccorso pediatrico dell’Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania, dove nei giorni scorsi si è presentato un bambino di sei anni proveniente da Gela, con un corpo estraneo nello stomaco: aveva avuto per le mani una batteria e l’aveva messa in bocca, ingoiandola.
«Queste batterie – spiega la dott.ssa Antonella Di Stefano, direttore dell’UOC di Pediatria e PS Pediatrico – sebbene di piccole dimensioni possono causare danni sia per l’effetto elettrico e sia a seguito del rilascio di sostanze dopo l’eventuale apertura, tanto all’esofago quanto allo stomaco. Nei casi più gravi si può avere la perforazione esofagea, pertanto è indispensabile intervenire tempestivamente, come ha fatto il nostro personale operando con professionalità e prontezza.
Facciamo nostra la segnalazione del Ministero della Salute, che ha osservato un incremento negli ultimi anni degli incidenti legati all’ingestione di pile a bottone, soprattutto nei bambini più piccoli che spesso riescono ad impossessarsene. La prima attenzione da avere – conclude la dott.ssa Di Stefano – è che gli alloggiamenti siano ben protetti e saldamente chiusi, se poi si ritiene che le batterie possano essere state ingerite è fondamentale rivolgersi al Pronto Soccorso pediatrico».