Omicidio di Dario Chiappone, per il ripostese Benito La Motta è giunta la sentenza di condanna definitiva della Suprema Corte: dovrà scontare trent’anni di reclusione, perché ritenuto mandante dell’omicidio del 27enne ucciso in via Salvemini a Riposto, il 31 ottobre del 2016. Il pizzaiolo giarrese venne barbaramente ucciso con 18 coltellate.
In quella tragica circostanza il ragazzo è stato sorpreso e condotto a forza fuori dalla vettura e poi fatto inginocchiare e infine sgozzato davanti alla donna con cui si era appartato, in fondo al budello di strada, nella zona residenziale di Riposto, rimasta seduta in auto, in stato di choc.
Per il feroce delitto sono stati condannati dalla Cassazione gli autori materiali, il giarrese Agatino Tuccio, a 24 anni, e Salvatore Di Mauro, di Riposto, a 23 anni di reclusione, quest’ultimo latitante da circa 6 anni.
L’inchiesta sull’omicidio del pizzaiolo giarrese, ha portato all’apertura di diversi filoni processuali. Il primo a finire in manette è stato Agatino Tuccio, mentre Salvatore Di Mauro è stato, fin dall’inizio, irreperibile.