Il secondo e ultimo appuntamento del Forum di Giarre, promosso da Rigenerazione Giarre, dedicato al tema della democrazia partecipativa, si è rivelato un grande successo. Due giornate intense dedicate alla partecipazione dal basso, che hanno visto la presenza di organismi, associazioni, gruppi informali e singoli cittadini.
Il Forum è ripartito dal tavolo di confronto che ha visto protagonisti l’ex senatore Cristiano Anastasi, il Sindaco di Piedimonte Etneo Ignazio Puglisi, il Sindaco di Ferla Michelangelo Giansiracusa, nel cui comune di Ferla sorge la Comunità Energetica Rinnovabile “Common Light”, un progetto pilota che si distingue come modello esemplare in Sicilia e in Italia.
Particolare interesse ha suscitato, poi, l’intervento dell’avvocato Paolo Patanè, esperto in valorizzazione e tutela del patrimonio che si è soffermato sul tema dello sviluppo sostenibile che – ha detto – non è solo una questione economica o produttiva; è anche una questione umana perchè attiene alla capacità di una comunità di organizzarsi e di gestirsi in maniera tale da essere partecipe dello sviluppo, tanto è più partecipe una comunità in ciascun territorio, tanto è poi sostenibile lo sviluppo di quel territorio poichè realizza una partecipazione democratica”.
Burtone ha sollevato la questione del numero chiuso alla facoltà di Medicina, che ha portato a una carenza di medici nel sistema sanitario. Burtone, nel suo ragionamento, si è soffermato sul numero chiuso di accessi alla facoltà di Medicina che “ha prodotto degli effetti perversi compromettendo la tenuta del nostro sistema sanitario. Il numero dei medici è assolutamente inadeguato rispetto alle esigenze delle nostre comunità. Le piante organiche coperte finora risultano essere soltanto quelle delle cittàmetropolitane. Ma la sanità non può essere “metropolitanocentrica”; non si può fare sanità solo nelle grandi città: abbiamo bisogno di una organizzazione anche nel territorio; abbiamo bisogno di avere degli specializzati in maniera sufficiente rispetto alle aspettative, alle esigenze che ci sono. E con il numero chiuso degli accessi nella facoltà di medicina non si raggiunge”.
Il desk sul tema Comunità, nuove prospettive è stato dedicato alle donne, alle politiche sociali, alle frazioni, alla sicurezza sociale e all’housing sociale. La due giorni si è conclusa con il focus dal titolo Rischio o vantaggio? – Nord contro Sud, una discussione aperta coordinata dalla docente giarrese Melania Nucifora. Gli organizzatori esprimono soddisfazione per la buona partecipazione del pubblico che, attraverso una varietà di interventi – tra cui numerosi professionisti – ha dimostrato interesse, evidenziando la capacità di fare emergere da un lato le criticità a strutturali della città, dall’altra quella di elaborare o proporre strategie innovative per innescare una “rigenerazione”.
Fondamentale si è rivelato il contributo offerto da un numero ragguardevole di studenti che nel forum hanno trovato uno spazio naturale per esprimere il loro punto di vista sulla città. E la partecipazione di amministratori di altri Comuni, quali portatori di modelli virtuosi, pratiche di sostenibilità e di inclusione, hanno colmato il vuoto del dibattito pubblico giarrese. Il Forum di Giarre sulla democrazia partecipativa è stato un successo che ha dimostrato la volontà dei cittadini di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro futuro. Un’iniziativa da replicare e da sviluppare per costruire un futuro migliore per il territorio.