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A.S.D. Città di Francavilla, intervista al bomber Salvatore Aleo

A.S.D. Città di Francavilla, intervista al bomber Salvatore Aleo

Una stagione iniziata sotto i migliori auspici che nel finale, purtroppo, non ha dato gli esiti sperati, ma indubbiamente degna di rispetto sia per i risultati ottenuti sia per lo spirito di abnegazione dimostrato dall’undici di Giovanni Currò.

Questo, in sintesi, il cammino dell’A.S.D. Città di Francavilla nel girone D del torneo calcistico di Seconda Categoria, conclusosi con il piazzamento della compagine giallorossa in settima posizione con 36 punti, un bottino considerevole frutto di una serie di successi conseguiti dalla formazione francavillese, “risultati che ci facevano sognare in grande e che rispettavano le nostre aspettative”, si legge, non senza un filo di amarezza, sulla pagina Facebook del Città di Francavilla, “poi il periodo buio, dove tutto gira male tra punti persi nei minuti finali e squalifiche allucinanti e insensate”.

La squadra giallorossa è stata certamente più determinata e concentrata nel girone di andata, basta infatti ricordare che la prima sconfitta in campionato è arrivata dopo ben dieci risultati utili consecutivi e che la formazione per gran parte del torneo ha occupato la zona alta della classifica, con un andamento oscillante tra il secondo e il quinto posto nella graduatoria.

Il girone di ritorno è stato invece più difficile del previsto per il complesso messinese, su cui ancora rimane molto da lavorare per mantenere in futuro gli attuali livelli qualitativi, apportando i necessari correttivi e puntare a nuovi traguardi con rinnovato spirito di ottimismo.

Ad ogni modo, dal quadro generale emerge che il Francavilla ha avuto uno dei migliori attacchi del campionato, schierando giocatori di qualità, come Dario Rigano (che chiude con 17 gol) e soprattutto Salvatore Aleo, classe ’88, detto Pilly, il quale si è aggiudicato il titolo di capocannoniere del girone realizzando 28 reti (più 3 in Coppa Trinacria) staccando di parecchie lunghezze gli inseguitori.

La sua è stata una performance esaltante sotto ogni punto di vista, sia in fase di realizzazione che di supporto ai propri compagni nell’economia del gioco di squadra, ma è stato essenzialmente un’autentica macchina da gol, autore di reti straordinarie, di cui 12 decisive, e non sono poi molti i calciatori che al loro attivo possono vantare, come il nostro Salvatore Aleo, una quaterna di gol segnati nella stessa gara e ben cinque triplette distribuite nell’arco del torneo, di cui una in Coppa Trinacria, insomma un vero bomber, pronto a colpire alla minima disattenzione o a smarcare un compagno con un passaggio millimetrico.

Complimenti”, ha scritto per primo sui social il sindaco di Francavilla, Enzo Pulizzi, ma sono stati tantissimi gli appassionati di calcio, e non solo, che si sono rallegrati con il centravanti giallorosso, il quale riesce a fare breccia nelle difese avversarie e nei cuori di centinaia di sostenitori che apprezzano in lui il talento, ma anche la sua umiltà e la simpatia, qualità che ad ogni sportivo non dovrebbero mai mancare.

«Ho iniziato la mia carriera giocando per due anni nel Paternò Calcio (giovanissimi e allievi”, racconta il goleador ai nostri microfoni, “a 16 anni sono approdato nelle fila del Vittoria (Berretti) e a 17 ho esordito per la prima volta in serie C sempre con il Vittoria nella gara contro il Cisco Roma ex Lodigiani. Nella stagione 2004/2005 ho giocato in serie D realizzando 17 gol, per passare poi in serie Eccellenza (Giarre e Real Aci), quindi in Promozione (Viagrande e Atl. Pedara). Tre anni fa sono andato al Linguaglossa, vincendo il campionato e il tiolo di capocannoniere (20 reti): ad oggi ho fatto 260 gol nella mia piccola carriera».

Già, “… piccola carriera” dice lui, fuoriclasse di modestia, che nei giorni scorsi ha festeggiato il compleanno spegnendo 36 candeline circondato dall’affetto della sua famiglia.

Salvatore, auguri e congratulazioni per il tuo brillante traguardo, ma come si diventa capocannoniere a 36 anni?

«Con tanto impegno, allenamenti e determinazione in ciò che fai, ma anche avendo al tuo fianco dei compagni di squadra che ti mettono in condizione di fare bene e la fiducia dell’allenatore, nel mio caso il mister Giovanni Currò».

All’inizio di campionato sei partito un po’ in sordina, poi è stato un crescendo.

«Sì, ad avvio di campionato ho attraversato una fase iniziale di ambientamento, ma ho fatto otto assist in otto partite, giocando più per la squadra».

Quali sono i tuoi punti di forza?

«I miei punti di forza sono gli allenamenti e il contrasto, l’uno contro uno, essere decisivo al momento giusto».

La squadra vede in te un punto di riferimento fondamentale. Che rapporto hai con i tuoi compagni?

«La squadra vede in me un esempio da seguire, anche in considerazione dell’età, apprezza la mia esperienza. Il rapporto con i miei compagni è fantastico, siamo come dei fratelli e la pensiamo tutti allo stesso modo».

Quanto è importante per te lo sport, e in particolare il calcio?

«Qualsiasi sport è importante, l’attività sportiva ti rende più vivo, lo sport è una palestra di vita, insegna a fare gruppo e a stare con le persone; il calcio, poi, per me significa una sola cosa: vita, passione e mentalità vincente».

Raccontaci un po’ della tua vita privata.

«Posso dire che ho una splendida famiglia, mio papà, che purtroppo non c’è più, seguiva sempre me e i miei fratelli ovunque noi andassimo, ora è mia mamma che ha preso il suo posto. Mio fratello Daniel gioca nella squadra dell’Aci Sant’Antonio e quest’anno ha vinto il campionato, mentre l’altro, Francesco è bravo nel gioco del fantacalcio. Ho una moglie meravigliosa e paziente che comprende la mia passione per il calcio, e poi c’è mio figlio Thiago di cinque anni, che già tira calci al pallone; ma la splendida notizia è che diventerò di nuovo papà».

Salvo, la tua è una lunga esperienza calcistica; quali consigli ti senti dare ai giovani calciatori di oggi?

«È vero, ho alle spalle una lunga esperienza calcistica, ma spero di poter ancora scrivere un nuovo capitolo della mia vita sportiva. Ai giovani dico: non mollate mai perché la vita è già breve, immaginate poi quella calcistica, che è una volata; quindi, credete nei vostri sogni e li realizzerete».

Tornerai a indossare la maglia del Francavilla?

«Ancora non c’è stato un incontro con la dirigenza ma ho già parlato con tante altre società e come sempre farò la scelta giusta per me».

Chi è il tuo calciatore preferito?

«Ronaldo de Lima, un fenomeno!».

Luigi Lo Presti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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