Fra le centinaia di settori in cui si sono impegnati gli influencer, c’è perfino quello del gioco d’azzardo. Quella dell’influencer è una delle professioni più redditizie dell’era digitale, perché sono in grado di orientare le scelte e i desideri di milioni di utenti online.
Influencer e gioco d’azzardo: di cosa si occupano
Chi cerca informazioni online per trovare le migliori piattaforme su cui giocare online, i casinò digitali con l’offerta più variegata e piazzare le scommesse di Wazamba casino, molto probabilmente si sarà imbattuto in un influencer del gioco d’azzardo. Alcuni sono dei gamer professionisti, altri sono dei semplici appassionati di gambling, altri ancora delle personalità famose. Instagram, TikTok, YouTube e Twitch sono ormai pieni di queste figure che si occupano di promuovere casinò online, siti di scommesse sportive, di poker online e molti altri giochi d’azzardo.
E fino a qui non ci sarebbe nulla di strano, perché soprattutto le persone alle prime armi in questo settore potrebbero aver bisogno di una guida, di consigli e di supporto per iniziare a giocare online. Ma capita molto spesso, però, che per dare spazio ai consigli, gli influencer si dimentichino di parlare anche dei rischi che si nascondono dietro al settore del gambling.
Promozione legale del gioco online
In Italia un decreto legge del 2018, il cosiddetto Decreto Dignità, ha imposto il divieto di pubblicità dei giochi o scommesse con vincite in denaro online, anche quella indiretta, come misura più rigida di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo. Pare chiaro, dunque, quanto il ruolo degli influencer cozzi con il Decreto Dignità, ma anche con la regolamentazione promossa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Il primo comandamento dell’ADM è, infatti, il gioco sicuro e responsabile. Un influencer che assicura ai suoi followers “vincite facili” non sta svolgendo un buon lavoro se prima non si è soffermato a riflettere sulla potenziale pericolosità delle sue affermazioni.
Nel mondo del gambling, il rischio che un giocatore cada nelle grinfie della ludopatia è, purtroppo, sempre dietro l’angolo, pertanto dovrebbe essere compito degli influencer quello di sfruttare la propria popolarità per insegnare agli utenti come giocare in maniera sicura e responsabile sui portali di gioco più trasparenti e legali.
Ma quello che si verifica è, invece, il risultato contrario, perché le conseguenze di una promozione non responsabile gravano soprattutto sui giovani. Gli influencer, che sono dotati di grande forza persuasiva, rischiano di indurre i soggetti più fragili a sviluppare comportamenti di gioco problematici.
Per arginare questo rischio, tra le sue regolamentazioni, l’ADM ha introdotto l’obbligo per gli operatori di gioco online di adottare requisiti di trasparenza sugli avvertimenti in merito ai rischi del gioco d’azzardo.
Influencer e gambling: è solo una strategia di marketing?
Ma la maggiore reticenza nei confronti degli influencer del gioco d’azzardo ha a che fare con la provenienza dei loro introiti. Quella che può apparire come una normalissima strategia di marketing utilizzata dagli operatori del settore, appare, infatti, come una partnership lucrosa tra influencer e casinò online (in genere quelli illegali). Le commissioni degli influencer, nella maggior parte dei casi, vengono ricavate dalle perdite dei giocatori che si sono registrati attraverso i loro link o codici promozionali. Il guadagno di un influencer è, in sostanza, la perdita conseguita dai suoi follower.
Ma pur ammettendo un’utilità nel ruolo degli influencer di promozione del gioco d’azzardo, la condizione necessaria è che la loro pubblicità sia sempre funzionale ad informare il pubblico sui rischi del gioco d’azzardo, soprattutto per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione. Devono promuovere un intrattenimento consapevole e responsabile e non uno specchietto per le allodole a vantaggio soltanto del proprio tornaconto.
Giocare senza rischi in Italia è possibile, per questo ogni pezzo che compone il grande puzzle del mercato del gambling deve fare di tutto per non macchiare di cattiva fama un settore così redditizio per le casse dello stato e per l’economia in generale.