Riposto, scoppia il caso di alcuni consiglieri e assessori a rischio decadenza

Diversi consiglieri comunali e assessori di Riposto potrebbero essere incompatibili con la carica a causa di debiti non pagati relativi alla tassa rifiuti (TARI) e al servizio idrico.

Lo evidenzia una nota dell’Area 7 Servizi finanziari e tributari del Comune, inviata al sindaco e al segretario generale, in cui si fa riferimento all’articolo 10 della L.r. 31/1986. La norma stabilisce che chi ha un debito liquido ed esigibile verso il Comune non può ricoprire cariche pubbliche.

Nella nota, datata 25 gennaio e reiterata il 5 giugno scorso, si specifica che sono stati effettuati controlli sulle posizioni debitorie dei consiglieri e degli assessori, rilevando “numerosi mancati versamenti”. Si ricorda inoltre che chi si trova in questa situazione è stato “legalmente messo in mora” e ha ricevuto la notifica di cui all’articolo 46 del DPR 602/1973.

La nota invita quindi i consiglieri e gli assessori morosi a regolarizzare la propria posizione “al più presto possibile”, pena la decadenza dalla carica.

Sulla vicenda è intervenuto anche Cristian Previti, candidato al Consiglio comunale e primo dei non eletti nella lista Rilanciamo Riposto. Previti stamane ha protocollato una nota in cui chiede all’amministrazione di accertare se l’inadempimento dei consiglieri e degli assessori sia stato “inequivocabilmente accertato” e, in caso affermativo, di procedere alla loro decadenza.

Previti ha inoltre assegnato un termine di 10 giorni per ricevere un riscontro, riservandosi di tutelare i propri diritti “presso ogni sede giurisdizionale”.

La vicenda ha acceso un aspro dibattito nella cittadina marinara e i malumori serpeggiano nel palazzo di via Archimede.  Si attende ora di capire come si intende uscire dal tunnel,  definendo la posizione dei consiglieri e degli assessori coinvolti.