A18, tratto tra Acireale e Catania "afflitto" dai soliti lavori e i pendolari "condannati" sospirano -
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A18, tratto tra Acireale e Catania “afflitto” dai soliti lavori e i pendolari “condannati” sospirano

A18, tratto tra Acireale e Catania “afflitto” dai soliti lavori e i pendolari “condannati” sospirano

Riceviamo e pubblichiamo il legittimo sfogo di un nostro lettore che vive, come tanti altri pendolari, una lenta tortura nell’affrontare le lunghe file che si creano sull’autostrada A 18 a causa dei continui lavori di manutenzione.

“Tutti nel mondo conoscono il “Ponte dei Sospiri” di Venezia, così chiamato perché veniva attraversato dai galeotti che andavano dalla prigione al tribunale o da questo ritornavano, spesso con una inesorabile condanna a morte. Da qui il nome, perché, proprio mentre effettuavano il tragitto, probabilmente, sospiravano ben coscienti di ciò che li aspettava e che quello sarebbe stato, purtroppo, l’ultimo atto della loro vita.

Quello che, invece, tutti non sanno, se non sono vittime come me della “Regia Trazzera A/18”, direzione Catania, è che le 2 “Eccellenze Siciliane” (in ignoranza, incompetenza, maleducazione e chi più ne ha più ne metta) deputate, con l’imprescindibile appoggio interessato della politica, alla gestione, manutenzione e sicurezza, hanno non solo ricreato lo stesso ponte tra Acireale e Catania, ma lo hanno “arricchito” perfino con personaggi viventi.

E’ da quasi 2 mesi, infatti, che subito dopo l’area di servizio di Aci S. Antonio, in direzione Catania, per i cosiddetti lavori di manutenzione, si può ammirare “Giotto” che, con la sua “bruscia”, procede con arte impareggiabile, dopo aver visionato per ore a bordo del suo cestello e sotto la guida preziosa dei suoi 5 collaboratori, ad impregnare di anticorrosivo i ferri arrugginiti della struttura.

Tale faticosissima attività, viene espletata dall’artista solo per poche ore (quelle di punta), così da avere maggiore visibilità e perché, oltretutto, per rendere l’opera un capolavoro, occorre che lui sia fortemente ispirato.

Pazientemente, tutte le mattine, gli utenti stanno in fila per due (tranne i soliti “furbetti” della corsia d’emergenza e quelli cui, improvvisamente, finisce la benzina, ma poi entrando nell’area di servizio, si accorgono che non era vero e rientrano con prepotenza, superando, “Spirtuni”,  centinaia di auto incolonnate).

Con le alte temperature, poiché ANAS e CAS hanno a cuore la salute dei loro utenti eseguono, man mano che ci si avvicina a questa meraviglia, il monitoraggio della pressione, posizionando via via i cartelli con indicato 110, poi 90, poi 60 (non penso si riferiscano alla velocità che è pari a 0!).

La maggior parte degli automobilisti, io per primo, superato il restringimento di carreggiata dovuto all’opera e causa dei 7-8 Km di fila costretti a subire, emettono spontaneamente un grossissimo “Sospiro di sollievo”, che tradotto in parole suona così: “anche per oggi ce l’ho fatta”.

Ecco dimostrato che per ammirare il “Ponte dei Sospiri” non c’è bisogno di andare a Venezia e spendere un botto di soldi, ce lo abbiamo qua, più bello, più vivo ed al costo di un misero pedaggio.

Auguri Sicilia, spero che il contagio della Civiltà prima o poi ti travolga”.

Riccardo Papa

 

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