Il porto commerciale di Riposto ha rischiato di fare una figuraccia ieri. L’arrivo di uno yacht ha fatto da catalizzatore per un intervento immediato di pulizia, ma l’episodio evidenzia ancora una volta il problema cronico dei rifiuti nel porto.

L’ombraia del molo Costanzo, in particolare,  si è trasformata in una orripilante discarica a cielo aperto, con un panorama desolante che minacciava la reputazione del porto e della cittadina marinara. Rifiuti anche a ridosso della piazzola ecologica, all’ingresso del bacino portuale. L’ombraia e l’isola ecologica, finanziate con fondi del Flag, ma mai entrate in funzione, non hanno fatto che aggravare la situazione.

Ieri l’arrivo di uno yacht di lusso battente bandiera jamaicana ha fatto scattare l’allarme. L’agenzia marittima che ha gestito l’accoglienza dello yacht, preoccupata per l’impatto negativo dell’ammasso di rifiuti, ha sollecitato con urgenza il sindaco a provvedere alla pulizia dell’area.

L’intervento last minute dell’impresa incaricata della gestione dei rifiuti ha consentito in qualche modo di rimediare: il molo Costanzo è stato liberato in tempo per l’ormeggio dello yacht. Sono state ripulite l’ombraia e l’isola ecologica, ma l’episodio ha acceso nuovamente i riflettori su un problema che non può più essere ignorato.

Le autorità locali sono chiamate a risolvere definitivamente il problema dei rifiuti nel porto di Riposto, che ricade su area demaniale – garantendo decoro e tutela dell’ambiente. Le numerose telecamere presenti nell’area portuale, collegate con la Guardia Costiera, evidentemente non sono sufficienti a deterrere gli incivili.