Solarium a Riposto? Sogno di una notte di mezza estate -
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Solarium a Riposto? Sogno di una notte di mezza estate

Solarium a Riposto? Sogno di una notte di mezza estate

Dal prossimo anno le pedane solarium saranno collocate all’inizio dell’estate e non a metà luglio, come è stato fatto negli ultimi anni”. Correva (entro i limiti di velocità… tranquilli) il mese di luglio dell’anno 2023, l’euforia per la recente vittoria alle Amministrative era alle stelle. E così pure i proclami, tra sogni di gloria e voli pindarici… E così, ubriachi del consenso popolare, in data 6 luglio, il neo-Sindaco di Riposto, Davide Vasta, lanciava il suo proclama: niente più solarium montati in ritardo, l’anno prossimo saranno pronti ad inizio estate (che, non per essere pignoli, inizia giusto il 20 giugno…)!

Per rafforzare questo importante cambiamento di rotta, voilà, ecco il “coup de théâtre”: “Da quest’anno il legname utilizzato resterà di proprietà dell’ente, in modo tale che in futuro i costi di realizzazione saranno dimezzati e non verranno, quindi, sperperati soldi pubblici!”.

Però, come diceva mio nonno, “se ti devi ubriacare, fallo di vino buono!”. Ed infatti, smaltita l’euforia della fresca vittoria, la realtà ha riportato a terra sogni e proclami. Siamo al 12 luglio e dei solarium (o come dicono quelli che parlano il “politically correct”… pedane per l’elioterapia…) si apprezza… l’ombra! Che poi, se fosse ampia e ben distribuita su tutto il lungomare… che ben venga! Invece è… l’ombra dell’idea, la diafana sagoma delle intenzioni, l’evanescente forma dei proclami affrettati… Della solida, tangibile, legnosa e, allo stesso tempo, comoda realtà dei solarium… resta solo il desiderio… I bagnanti scelgono lidi (intesi come luoghi di balneazione gratuiti…) diversi, i turisti si dirigono altrove, le spiagge ripostesi restano… rocciose e poco fruibili da molte persone (poco avvezze al salto… di pietra in pietra!)…

Visto che la giustificazione legata alla tradizione locale (“niente bagni prima di S. Pietro”), è ormai inutilizzabile, cosa dovremmo aspettarci a giustificazione del notevole ritardo (almeno rispetto alle conclamate intenzioni…), visto che il legname è di proprietà del Comune (e, quindi, si presuppone immediatamente utilizzabile… vero?)? Tutta colpa della burocrazia? Di una congiunzione astrale negativa (che avrebbe deformato il legname in maniera irreversibile…)? Del rallentamento del nucleo della terra (che provocherebbe disallineamenti nelle tavole già posizionate…)? Dell’attività vulcanica (che porterebbe a continui assestamenti della crosta, con conseguente instabilità delle pedane stesse…)? Ai posteri l’ardua sentenza…

Sperando che i tanto attesi solarium (ops, pedane per elioterapia…) siano pronti prima possibile annotiamo che, stamane, gli operai sono all’opera per la realizzazione del primo… Un sogno di una notte di mezza estate (che, per la cronaca, termina il prossimo 22 settembre… tanto per fare i precisini…) si realizza non come previsto.

Co.Pr.

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