Riposto, in Consiglio la maggioranza vota l’aumento della Tari di circa il 5%. Il sindaco Vasta: “aumento previsto da Arera”

I cittadini di Riposto dovranno fare i conti con un nuovo aumento della Tassa Rifiuti (Tari). Il Consiglio Comunale ha infatti approvato la delibera che prevede un incremento di quasi il 5% dell’onere di tassa per l’anno 2024. Si tratta di un ulteriore rincaro dopo l’aumento del 25% già applicato lo scorso anno. In aula hanno votato favorevolmente 7 consiglieri, 2 contrari (Maria e Mario Di Guardo) e 2 astenuti (Ezio Raciti e Maria Puglionisi).

L’amministrazione comunale giustifica l’aumento con la necessità di adeguarsi all’indice Istat dei prezzi e di far fronte ai costi crescenti del servizio di gestione dei rifiuti. La misura non ha mancato di suscitare critiche da parte delle opposizioni. I consiglieri Mario Di Guardo e Maria Di Guardo hanno votato contro la delibera, lamentando il ritardo nella trasmissione degli atti necessari alla comprensione delle ragioni dell’aumento. In particolare, il Piano Economico Finanziario (PEF), documento fondamentale per valutare la necessità dell’aumento, è stato consegnato ai consiglieri solo il giorno stesso del voto, alle 13.00.

I consiglieri Ezio Raciti e Maria Puglionisi si sono invece astenuti, mentre la consigliera Claudia D’Aita, pur presente al dibattito, ha lasciato l’aula prima del voto. Per la cronaca durante l’assise consiliare, particolarmente agitata è stato respinto un atto di indirizzo presentato dai consiglieri di minoranza Maria e Mario Di Guardo con cui si sollecitava l’amministrazione all’acquisto e l’installazione di isole ecologiche interrate e computerizzate nel centro storico e nella frazione di Torre Archirafi, con l’obiettivo di migliorare il decoro urbano e la gestione dei rifiuti in queste zone, con particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale e al contenimento dei costi. 

Oltre all’installazione di isole ecologiche intelligenti, è stata presentata dai consiglierei di minoranza Mario e Maria Di Guardo una seconda  proposta al Consiglio Comunale per ridurre la Tassa Rifiuti (Tari). E segnatamente l’utilizzo di 586.341,55 euro provenienti da un Decreto Dirigenziale Regionale (DDG n. 50) del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti per diminuire le spese correnti del Piano Economico Finanziario (PEF) Tari,  con conseguente annullamento  dell’ultima rata 2024 e/o successiva 2025.

Sulle proposte della consigliera comunale Mariella Di Guardo è intervenuto con una nota il sindaco Davide Vasta: “La consigliera Di Guardo ha presentato una risoluzione per sottoporre al Consiglio comunale due proposte con l’unico obiettivo di ingraziarsi i cittadini pur essendo in realtà privi di veri contenuti e di proposte concrete.

La prima riguardava l’acquisto di isole ecologiche interrate e computerizzate utilizzando fondi del PNRR, ed in particolare la misura ‘M2C1 – Economia circolare, investimento 1.1’. Una proposta che sarebbe stata condivisibile e avrebbe avuto un valore se la misura da lei citata non fosse scaduta da più di due anni, esattamente dal marzo del 2022. Basta digitare su internet per rendersi conto di ciò. La seconda proposta appare, se possibile, ancora più paradossale. La consigliera ha infatti proposto che il contributo stanziato dalla Regione Siciliana per compensare gli aumenti dei costi sostenuti dai Comuni, e quindi dai cittadini, per il trasferimento dei rifiuti all’estero, venga utilizzato per alleviare il costo della Tari a carico dei cittadini.

Una proposta senza alcun senso perché questo contributo è stato stanziato dalla Regione Siciliana proprio con questo fine e quegli importi possono essere utilizzati solo per diminuire l’importo delle bollette Tari pagate dai cittadini. E’ evidente che la consigliera Mariella Di Guardo, che si professa sempre molto attenta e scrupolosa nella lettura di atti, documenti e decreti, non poteva non sapere ciò. Ed è altrettanto evidente che questi interventi della consigliera Di Guardo, che ama avvalersi delle dirette Facebook quando parla in Consiglio comunale, hanno come unico fine quello di tentare di ingannare i cittadini con proposte che, se esaminate anche superficialmente, appaiono senza alcun senso o perché non attuabili o, peggio ancora, perché già previste dalla legge. In sostanza – conclude Vasta -, populismo allo stato puro. Un modo di fare politica che di politica ha davvero ben poco. Per quel che riguarda l’aumento, invece, purtroppo è imposto dall’Arera a tutti i Comuni.”.