Una barca a vela, con due vele spiegate bianche, su pietra di Tunisia, issate su uno scafo grigio in pietra lavica, poste in direzione mare, come se volessero solcare le onde e prendere il largo, è il monumento che i familiari hanno voluto dedicare in ricordo del presidente e per anni, amministratore delegato del Marina di Riposto-Porto dell’Etna, il dott. Giuseppe Zappalà, ad un anno della sua dipartita terrena, avvenuta, il 26 maggio dello scorso anno ed in occasione del suo 85° compleanno, che ricade proprio il 16 luglio.
Pippo Zappalà, che ha lasciato un vuoto incolmabile, aveva creduto, sin dall’inizio, in questo ambizioso progetto, nato, originariamente, da un’idea del compianto senatore Santi Rapisarda e che grazie ad una cordata di imprenditori (Gallo, Patti, Cutrera), facenti capo alla società privata “Marina di Riposto”, era riuscito a realizzare il porto turistico internazionale dell’Etna a Riposto, inaugurato il 18 giugno del 2004.
Unico approdo ad avere ricevuto una certificazione ambientale, con il suo cantiere navale all’ avanguardia e con i suoi oltre 360 posti barca, aveva creato uno dei volani per il rilancio economico del comprensorio jonico-etneo. Uomo onesto, costruttore del porto turistico, presidente della società Marina di Riposto, campione mondiale di Offshore, poliedrico, vulcanico ed innovativo imprenditore dell’edilizia, della distribuzione del farmaco, delle telecomunicazioni e del settore turistico.
L’idea del monumento, dedicato alla sua memoria, è stata voluta fortemente dai familiari, mentre l’ideazione del monumento, la realizzazione del bozzetto e la progettazione è a firma dell’ispettore Emiliano Indelicato.