Nessun’altra coltivazione caratterizza e connota l’ambiente meglio della pianta della vite, e per rendersene conto basta avventurarsi in una delle innumerevoli “strade del vino” sparse su tutto il territorio italiano, per scoprire luoghi, paesaggi, genti e antiche tradizioni legate alla cultura del vino.
Dello stesso autore una precedente pubblicazione: “I tesori dell’Alcantara”, (casa editrice Etabeta), un viaggio tra storia, leggende e pagine di cronaca tra l’Etna e l’Alcantara.
Già addetto stampa della “Strada del Vino dell’Etna”, La Rosa è addetto stampa del Comune di Castiglione di Sicilia, “Città del Vino”, facente parte del circuito “Uno dei Borghi più Belli d’Italia”, ha più volte collaborato con l’Enoteca Regionale per la Sicilia Orientale e con vari soggetti istituzionali (Gal, Comuni, Parchi, Pit, Unione di Comuni).
Il libro è stato presentato venerdì scorso 19 luglio presso il Castello di Lauria a Castiglione di Sicilia, alla presenza del dott. Vito Bentivegna, Presidente dell’Enoteca Regionale Sicilia Orientale e davanti ad un pubblico formato da imprenditori del settore vitivinicolo e appassionati di enologia e del buon bere.
All’evento non ha potuto partecipare l’On. Giuseppe Castiglione, promotore della Legge regionale 2 agosto 2002, n. 5 “Istituzione delle strade e delle rotte del vino in Sicilia” e dell’Enoteca Regionale, a causa del blocco informatico globale che ha portato alla cancellazione di numerosi voli anche negli aeroporti italiani.
Il tour intorno al vulcano si snoda in circa 400 tappe, ognuna descritta con dovizia di particolari e curiosità, tra enoteche pubbliche e private, antiche dimore nobiliari, feudi e castelli la cui storia è collegata alla viticultura etnea. E poi suggestivi spazi museali ricavati all’interno delle cantine che raccontano una cultura millenaria di cui è ricco il territorio etneo, ricordi e memorie di un tempo lontano, personaggi di ieri e di oggi, una storia che affonda le radici nei secoli diventando oggi un fenomeno che vede i vini dell’Etna universalmente noti e apprezzati. E ancora, il “Wine Wedding”, ovvero il matrimonio in vigna o in cantina, una nuova tendenza che si sta diffondendo anche sull’Etna.
Il volume mette insieme anche una serie di notizie di interesse storico-culturali e stili d’architettura tipica del paesaggio vitivinicolo etneo ma soprattutto indicazioni attuali, dettagliate, per scoprire i luoghi dell’enoturismo (imprese del settore – oltre 200 le aziende vitivinicole esistenti sull’Etna – che organizzano degustazioni, visite guidate nei vigneti, soggiorni, eventi), un modo per aiutare il turista a visitare e vivere l’Etna sotto questo aspetto, scoprendo il territorio attraverso le manifestazioni, gli assaggi di vini, le passeggiate tra i filari, e la ferrovia Circumetnea (FCE), la storica linea a scartamento ridotto per il trasporto di passeggeri che solca le pendici del vulcano, un viaggio magico e affascinante, tra vigne secolari e nuovi impianti, tra distese desertiche e coltivate.
Già, il vulcano, “a muntagna”: il colosso eruttivo proprio in questi giorni è tornato a dare spettacolo, vomitando getti di lava incandescente ad alta quota e cenere sui paesi etnei, a seconda della direzione del vento.
Energia, forza e calore, un potenziale che la gente dell’Etna possiede, operosa, tenace, assuefatta ai capricci di una natura minacciosa ma non ostile. In fondo, anche di questo tratta Michele La Rosa nella sua pregevole opera, che possiamo definire come un atto d’amore verso la propria terra.
«Il libro nasce casualmente – ha spiegato l’autore conversando con la giornalista Maria Bella – accompagnando in giro scrittori e giornalisti che spesso e volentieri vengono sull’Etna, i quali poi raccontano il vulcano ed i suoi i vini, ma sicuramente in modo parziale perché è impossibile descrivere in pochi giorni un territorio vasto come il nostro con centinaia di produttori e moltissime cantine, per cui, alla fine, ho preferito dare io stesso una visione reale del territorio».
«Il tema del libro è l’enoturismo – ha precisato La Rosa – dobbiamo considerare che le cantine orami hanno cambiato strategia di marketing, la maggior parte di esse, infatti, oltre ad essere produttrici di vino svolgono anche attività ricettiva, organizzano eventi e tour gastronomici, al loro interno hanno realizzato piccoli musei, mostre d’arte e tornei, e si fa persino yoga; parliamo quindi di cantine specializzate, frequentate da molti stranieri ma anche da turisti italiani».
In seguito, l’autore – dopo aver trattato brevemente delle origini storiche della viticoltura sull’Etna, che risale ad epoca remota («Omero, Virgilio, Plinio e Strabone esaltano già nei loro scritti la qualità e dei vini etnei e la fertilità del vulcano») – si è soffermato sull’importanza del porto di Riposto, attraverso cui si commercializzavano i vini («fino al 1800 c’erano addirittura delle sedi diplomatiche estere, distillerie e le industrie delle botti») e sulle cosiddette “le vigne di Catania”, ossia i grandi vigneti costituiti da casali e villaggi che per secoli hanno caratterizzato il paesaggio e lo sviluppo dei luoghi che oggi identifichiamo come i ”paesi etnei”, ma di cui restano pochi vigneti, solo antichi palmenti e i terrazzamenti che un tempo ospitavano le vigne.
La Rosa ha inoltre descritto l’evoluzione del concetto di cantina, e di come la struttura si sia evoluta nel tempo: non solo luoghi di produzione vinicola ma anche centri di promozione turistica e culturale; ampio spazio è stato dato anche alle numerose e importanti manifestazioni dedicate al vino che annualmente si svolgono nei comuni etnei, in particolare “Calici di Stelle”.
«Il libro non è una semplice guida turistica – ha detto Vito Bentivegna, Presidente dell’Enoteca Regionale Sicilia Orientale – è molto di più, è un ottimo lavoro, un prodotto di qualità, come i nostri vini, di altissimo livello, conosciuti in tutto il mondo, ed è necessario tenerne sempre alta la qualità».
Al termine della presentazione si è aperto un interessante e ampio dibattito con i presenti da cui è emersa l’urgenza di un maggiore e più efficace coordinamento fra i diversi soggetti operanti nel settore vitivinicolo etneo (imprenditori, associazioni, consorzi e pubblica amministrazione).
In chiusura, l’autore ha voluto salutare e ringraziare il pubblico con un brindisi augurale, un cin cin a base di vini pregiati dell’Etna sulla terrazza panoramica del Castello di Lauria a Castiglione di Sicilia.
Luigi Lo Presti