Un cancello sbarra l’accesso al tratto terminale del porto peschereccio di Riposto, causando un aperto dissenso tra cittadini e pescatori. La delimitazione deriva da una convenzione stipulata nel 2021 tra un’agenzia marittima locale e l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente.
La convenzione concede all’agenzia marittima, fino al 2026, lo specchio acqueo antistante la banchina “Marò G. Costanzo” del molo foraneo, all’interno del porto di Riposto, al fine di svolgere attività di assistenza per l’ormeggio di grandi e piccole imbarcazioni.
La convenzione sottolinea che, per motivi di sicurezza, durante le operazioni di ormeggio e disormeggio non è consentita la sosta e il transito di persone non addette ai lavori.
L’installazione del cancello ha suscitato la reazione di cittadini e pescatori che frequentano il porto commerciale di Riposto. Il cancello impedisce ai cittadini di godere di una passeggiata storica lungo il porto. La consigliera di minoranza Mariella Di Guardo si è fatta portavoce del malcontento e ha chiesto di trovare una soluzione che tuteli l’interesse pubblico e il diritto dei cittadini di fruire del porto. La Di Guardo ha espresso dubbi sulla legittimità del cancello e ha annunciato che chiederà chiarimenti alle autorità competenti.
Frattanto, a pochi metri dal cancello, l’ombraia e l’isola ecologica del porto versano in condizioni di estremo degrado. L’accumulo di rifiuti offre un’immagine negativa del porto e mina l’immagine di Riposto nel suo complesso.