È vero che il Comune non paga da anni le bollette dell’energia elettrica? Sono corrette le percentuali di raccolta differenziata divulgate? Sono alcune delle domande che il movimento politico “Città viva” si pone, in una nota.
“Dire che Giarre somma disastri a catastrofi forse ancora è poco – si legge nella nota -. Quasi sotto l’ombrellone abbiamo assistito ai festeggiamenti per l’uscita da un dissesto che porta, però, precisi fattori e provenienza, con buona parte degli atti che erano stati già ampiamente predisposti. Una città dove il decoro è ampiamente dimenticato, una città in piena crisi istituzionale e politica, una città senza giunta e dove non ci sono le minime indicazioni che possono far sperare in un miglioramento in tal senso.
Oggi si scoprono pure elementi alquanto di basso profilo che toccano esponenti istituzionali e che, aldilà di competenze specifiche, restano comunque bassi i tentativi di “uscirne” con l’uso delle “carte bollate”, nel merito sono fatti di estrema gravità per i quali ancora – a distanza già di giorni – nessuno ha inteso assumere posizioni energiche.
E mentre i cittadini leggono di tali notizie, hanno ancora fresco l’ulteriore aumento della Tari con la quale vengono ulteriormente vessati e che, oltre al legittimo disappunto conseguente, ha provocato liti e il quasi ammutinamento dell’intero consiglio comunale. È possibile che voci di corridoio mettano pure in dubbio le raggiunte percentuali di raccolta differenziata? È possibile che aumentino sempre i costi della raccolta nonostante le alte percentuali di differenziata? Di cosa parliamo?!
Che fine ha fatto il percorso virtuoso avviato dalla precedente amministrazione che prevedeva la possibilità di riscattare i pali della pubblica amministrazione? Sono illazioni le informazioni secondo le quali il comune non paga da anni bollette dell’energia elettrica consumata generando così dei debiti fuori bilancio milionari che minano gli equilibri di bilancio avviandoci così verso un nuovo dissesto?
Sta di fatto che, istituzionalmente, questa città naviga a vista e dobbiamo ricordarlo e ricordarcelo e dirlo ancora una volta che non era neanche tanto difficile immaginare questo genere di risultato. Il passato va sempre ricordato per non commettere gli stessi errori.
Una città dove l’acqua è un bene lussuoso e dove spesso ci sono quartieri a secco e noi, a tal proposito, ricordiamo chi c’era al tempo della “determina bis”, per dirne una. Ma questa ormai è diventata una città amorfa, una città priva di interesse a differenza di qualche anno fa dove per ogni dettaglio si scrivevano pagine di articoli, post di ogni tipo e rimostranze di ogni genere, mentre oggi tutte queste cose evidentemente non assumono rilievo nonostante il disastro in cui è stata portata questa città.
Noi non possiamo che fare il tifo per la nostra Giarre, ne ha tanto bisogno nonostante i proclami di chi ha ampiamente condizionato il passato e il presente di questa città”.