Nonostante la crisi politica che sta attraversando l’amministrazione comunale, il Consiglio di Giarre ha posto al centro dell’attenzione l’emergenza causata dalle continue eruzioni dell’Etna e dalla conseguente ricaduta di cenere vulcanica sul territorio.
In una seduta della prima commissione consiliare tenutasi il 13 agosto, il vice presidente del Consiglio Raffaele Musumeci ha presentato una proposta dettagliata per affrontare questa grave situazione. La commissione ha quindi elaborato un ordine del giorno che impegna il sindaco a richiedere lo stato di emergenza e di calamità naturale per l’intero territorio ionico-etneo.
“Le ricadute di cenere vulcanica stanno causando danni ingenti all’agricoltura, all’artigianato e al tessuto economico della nostra città”, ha dichiarato il presidente della prima commissione consiliare, Santo Primavera. “I cittadini e le imprese hanno bisogno di un sostegno concreto per far fronte a questa emergenza”. Il Comune di Giarre, in qualità di capofila della zona ionico-etnea, chiederà al governo centrale di dichiarare lo stato di emergenza per far fronte ai danni causati dalle eruzioni dell’Etna”.
Sgravi fiscali: Si solleciteranno sgravi fiscali per i cittadini e le imprese colpite dalla calamità, come l’IRPEF,l’IMU, l’IRAP e i canoni per l’occupazione del suolo pubblico. Contributi economici: Il Comune si farà promotore dell’erogazione di contributi economici per risarcire i danni subiti dalla popolazione. Aumento dei trasferimenti: Si chiederà allo Stato e alla Regione di aumentare i trasferimenti finanziari al Comune per far fronte alle spese straordinarie legate all’emergenza. Fondi europei: Si solleciterà la Regione a richiedere i fondi europei per le calamità naturali, come già avvenuto nel 2004.