Francavilla, successo per “Jucannu”, simpatica rassegna dei “giochi di una volta” -
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Francavilla, successo per “Jucannu”, simpatica rassegna dei “giochi di una volta”

Francavilla, successo per “Jucannu”, simpatica rassegna dei “giochi di una volta”

Dopo il grande successo di “Apericena C’a Passioni”, il Parco Suburbano Madonna Gala ha riaperto nuovamente i battenti lo scorso 14 agosto con “Jucannu, una simpatica rassegna dei “Giochi di una volta”, giunta alla sua seconda edizione, a cura dell’associazione “a PASSIONI”, in collaborazione con la Pro Loco, che ha fatto rivivere i giochi di un tempo, come “u paroggiu”, “i piriddi”, “i 5 petri”, “a lunedda” (detta anche “a settimana”), “u fazzulettu”, “u sattu ca codda” e molti altri ancora.

Patrocinata dal comune di Francavilla di Sicilia, l’iniziativa intende riscoprire e recuperare i giochi fanciulleschi “di una volta”, che oggi rischiano sempre più di essere dimenticati e confinati nei ricordi degli anziani, perdendo di valore e di interesse a causa dei cambiamenti impressi dalle nuove tecnologie digitali e dalle trasformazioni sociali, che hanno mutato il modo di relazionarci gli uni con gli altri, e con il mondo.

Come sappiamo il gioco rappresenta una delle forme più dirette e genuine dell’espressività umana, e assume denominazioni, forme e regole diverse a seconda dei contesti territoriali di riferimento, diventando elemento di socialità, momento (ri)creativo e fattore di accrescimento culturale.

Ma quali erano i giochi tradizionali di una volta?

Quelli che si facevano per strada, giocando in compagnia o da soli, nelle piazze, nei vicoli, un tempo, “na vota” pieni di vita e umanità, e oggi, invece, diventati luoghi deserti, inanimati; “giocattoli” che spesso prendevano forma dalle stesse mani dei ragazzi, divertimenti che stimolavano la fantasia, lo spirito di gruppo, le relazioni sociali, che rafforzavano l’amicizia e il senso di appartenenza ad una comunità.

C’era “u paroggiu”, ovvero una piccola trottola di legno che si faceva sagomando un “pezzu di aranciu amaru” (per essere più resistente) – spiega un esperto di “paroggi”, « … il gioco consisteva nel far roteare il fuso con una cordicella e lanciarlo contro gli altri sistemati a terra all’interno di un cerchio disegnato con un gessetto: vinceva chi riusciva a scaraventare la trottola avversaria fuori dal campo di gioco o, meglio ancora, a spaccarla con la punta metallica della trottola, la cosiddetta “friccia n’gastu”, fabbricata da un fabbro del posto».

L’abilità, la destrezza nel gioco du paroggiu stava nel saper costruire la trottola, avvolgere lo spago attorno ad essa e scagliarla con precisione contro le altre. Ma anche nella capacità di farla girare sul palmo della mano senza farla cadere.

I cinqu petri” – invece – si giocava in due con cinque piccoli sassi di uguali dimensioni. I campi da gioco erano le scalinate di una chiesa oppure i gradini di casa, insomma, qualsiasi cosa che fosse in piano; l’obiettivo della gara consisteva nell’afferrare con il palmo della mano il maggior numero di pietruzze, prima una, poi due, tre e così via.

«Lo scopo è trascorrere una giornata di relax e di sano divertimento – dichiarano soddisfatti i soci del gruppo “a PASSIONI”- facendo incontrare vecchie e nuove generazioni, far scoprire ai giovani come si giocava una volta e far conoscere i luoghi del nostro paese, nel nostro caso il Parco Suburbano Madonna Gala».

»Questa edizione è stata organizzata grazie anche al finanziamento ottenuto dalla nostra Amministrazione nell’ambito del “Progetto Benessere in Comune” – dichiara l’assessore alla Cultura e alle Tradizioni popolari, nonché vicesindaco Gianfranco D’Aprile – e viene utilizzato in tutti gli eventi che coinvolgono i ragazzi di età tra 7 e 14 anni; oggi, in particolare, tutti i giovani intervenuti alla manifestazione hanno avuto a disposizione gratuitamente un piccolo rinfresco, con panino e anguria».

«Un altro contributo – conclude D’Aprile – è stato erogato dall’Assessorato alle Autonomie Locali della Regione Sicilia, previa presentazione di un progetto elaborato dal Comune in sinergia con la Pro Loco e le associazioni culturali “a Passioni” e “Vigghia”».

Tra le attività ludiche che appartengono oramai al passato è senz’altro da ricordare “u carrioulu”, fatto con assi di legno e cuscinetti a sfera, molto praticati erano anche “toccaferru” e “a mucciatedda”, e infine i giochi con le figurine dei calciatori, (“a sciusciari”).

Luigi Lo Presti

 

 

 

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