Parlare con lei, guardarla negli occhi, farsi raccontare pochi spiccioli di una vita dedita alla famiglia, alla casa e ai figli, è stato un tuffo nel passato e nella storia, un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire i valori e la semplicità di un mondo oramai scomparso ma che rivive attraverso l’esistenza di una donna speciale, la signora Giovannina Turculin, che da pochi giorni ha tagliato il traguardo del primo secolo di vita.
Giovannina Turculin è nata il 16 agosto del 1924, erano gli anni Venti, soprannominati gli “anni ruggenti”, un’epoca di profonde trasformazioni sociali e culturali connesse allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, come la radio, che in Italia iniziò le prime trasmissioni radiofoniche il 6 ottobre di quell’anno, mentre per la televisione si dovranno attendere ancora trent’anni prima di vederla nelle case degli italiani.
Ed è stata una grande festa quella organizzata sulla terrazza di un noto agriturismo nei pressi di Francavilla, dove nonna Giovannina, che vive nel borgo di Gravà (frazione di Castiglione di Sicilia), è stata festeggiata in occasione del suo centesimo compleanno, circondata dall’affetto di tutta la sua famiglia e degli amici più cari, con i numerosi nipoti e pronipoti, che hanno voluto stringersi intorno a lei, con baci e abbracci, tra candidi palloncini, addobbi floreali, varietà di pietanze, torte, brindisi e con un finale a base di fuochi d’artificio.
In occasione dei festeggiamenti, il Comune di Castiglione di Sicilia ha voluto rendere omaggio alla nonnina consegnandole una targa ricordo.
Per Giovannina, rimasta vedova nel 2000, anche un dolcissimo pannello a forma di “100”, un collage di foto di alcuni momenti più belli e significativi della sua lunga vita: ed ecco le immagini in bianco e nero dei suoi genitori, che vissero in prima persona la tragedia della Prima Guerra Mondiale, la mamma, di origine croata, sfollata dalla città di Venezia, sotto i bombardamenti, verso la Sicilia, a Taormina, dove fu raggiunta alla fine della guerra dal marito, veneto di nascita, combattente e prigioniero nella Grande Guerra; e poi gli scatti che ritraggono Giovannina da giovane e degli anni felici trascorsi accanto allo sposo Vincenzo, per arrivare ai giorni nostri, con le istantanee dei figli Lorenzo, Angelo, Carmela e Mirella insieme ai rispettivi coniugi, e ancora con i nipoti e gli amici di una vita.
Il primo dopoguerra segna un punto di svolta per la famiglia Turculin.
In quegli anni, infatti, era in costruzione la Centrale Idroelettrica “Alcantara 1° Salto”, ubicata nella frazione di Gravà, ricadente nel territorio del Comune di Castiglione di Sicilia, di proprietà della Società Generale Elettrica della Sicilia (oggi “Enel Green Power”, società del gruppo Enel), «… e mio papà, un tecnico elettricista specializzato, fu subito assunto dalla società, con l’assegnazione di una casa a Fondaco Motta, nei pressi dell’impianto idroelettrico» – racconta nonna Giovannina, ultima di cinque sorelle e un fratello, «..la nostra era una famiglia numerosa e bisognava darsi da fare, io ricamavo, cucivo, facevo di tutto e di più, lo stipendio in casa era uno solo e tutti collaboravamo».
Sguardo attento, perfettamente lucida e in buona salute, la nostra, nuova centenaria della Valle dell’Alcantara mangia di tutto, recita le preghiere tutti i giorni (devota di San Pio da Pietrelcina) e gode di un’ottima parlantina; tra le cose che Giovannina porta con sé nella borsetta c’è anche un bel telefonino, che lei usa correttamente, insomma, cent’anni e non sentirli.
I giovani di oggi? «Devono essere pazienti, forti e sinceri nella vita», consiglia dall’alto delle sue cento primavere nonna Giovannina, e chissà che non sia anche questo uno dei segreti dell’elisir di lunga vita.
A nonna Giovannina e ai suoi familiari, gli auguri affettuosi della redazione del Gazzettinonline.
Luigi Lo Presti