Stato di mobilitazione nazionale per la cenere dell’Etna. Nonostante Roma confermi che la ricaduta dei residui delle eruzioni vulcaniche non possa essere considerata una emergenza, come già avvenuto in passato, opta per un intervento diverso attraverso la dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale.
Ad annunciarlo lo stesso ministro Nello Musumeci, ieri sera: “Ho appena firmato il decreto per disporre lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile, a supporto della Regione Siciliana, per la recente caduta della cenere vulcanica sui versanti dell’Etna. Veniamo così incontro, come ci eravamo impegnati a fare, alle esigenze dei Comuni colpiti dall’evento parossistico, che potranno pertanto far fronte alle spese necessarie per rimuovere la cenere. Con apposite ordinanze del capo dipartimento nazionale Fabio Ciciliano, si provvederà ad erogare alla Regione le spese sostenute dai Comuni per ristabilire le condizioni di normalità. Come prevedevamo, anche l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – massima autorità scientifica in materia – ha confermato dal punto di vista tecnico che “la ricaduta di materiale piroclastico nella regione etnea costituisce da tempo un fenomeno “ordinario”. Il che ha indotto il dipartimento ad escludere – per mancanza dei presupposti – la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.
“Apprendiamo con piacere che il governo nazionale ha accolto la nostra richiesta della dichiarazione dello stato di mobilitazione, da me formulata in subordine a quello di crisi ed emergenza, per supportare i Comuni del Catanese nella rimozione della cenere caduta dall’Etna. Siamo assolutamente certi che, come sempre, gli interventi saranno immediati per poter aiutare subito le comunità etnee” commenta il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
Nei giorni scorsi Schifani aveva precisato di aver ben chiara la situazione e che nella nota inviata al dipartimento nazionale della Protezione civile, in merito ai danni causati dalla cenere dell’Etna, si ribadiva chiaramente che la richieste riguardava la dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza o, in subordine ,quello di mobilitazione, lasciando al governo nazionale la scelta ritenuta più idonea per supportare il sistema regionale.
La precisazione era arrivata dopo una dichiarazione del Ministro Nello Musumeci dalla quale si intuiva chiaramente che la cenere dell’Etna non è considerata una emergenza. Chi vive alle pendici di un vulcano attivo lo sa bene. Capita periodicamente, non può essere considerata un evento eccezionale. la dichiarazione arrivava nelle ore in cui si preparava la richiesta di ricorso allo stato di emergenza invocato dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, etneo anche lui.
“La dichiarazione di mobilitazione straordinaria della Protezione Civile Nazionale a supporto della Regione Siciliana e dei Comuni, nell’opera di pulizia della cenere vulcanica – dichiara Alberto Cardillo, Coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Catania -, è un vero atto concreto e per il momento risolutivo messo in campo dal Governo nazionale guidato da Fratelli d’Italia. Dispiace per le cassandre che già si erano messe in moto con il solito ritornello di una Roma disinteressata ai problemi dei siciliani. Con Fratelli d’Italia non è così.
Ringrazio il ministro Nello Musumeci e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale è stata sensibile sin da subito sulla questione che le è stata sottoposta dalla deputazione catanese ed anche dal sottoscritto in rappresentanza del coordinamento provinciale e dei nostri amministratori locali. Ritengo che adesso bisogna pensare a come affrontare la questione in modo ordinario e strutturale, per questo nelle prossime settimane mi farò promotore di un tavolo tecnico coinvolgendo i nostri amministratori, la nostra deputazione e tecnici del settore”.