Pesano sulla Sicilia gli effetti della siccità: oggi è allarme rosso per la carenza di acqua nelle dighe e per le perdite nei sistemi di adduzione e distribuzione. La Consulta regionale degli Ordini degli Ingegneri fa un appello sugli aspetti tecnici e sui tempi del programma d’interventi, sollecitando l’attenzione del governo regionale e nazionale sui mancati investimenti per le dighe e per la distribuzione idropotabile nell’Isola.
Alla luce della grave emergenza idrica attuale e del Piano idrico della Regione Siciliana, già approvato dal ministero delle Infrastrutture e inglobato nel Piano Nazionale per la Sicurezza del Settore Idrico (PNSII), la Consulta degli Ordini degli Ingegneri ritiene urgente l’avvio di tutte le opere già previste, da realizzare in ottica di prevenzione della siccità e programmazione dell’approvvigionamento idrico primario, azzeramento delle dispersioni di acqua nelle fase di adduzione e distribuzione.
«Si dovrebbe capitalizzare l’emergenza – conclude Fabio Corvo – per garantire la tutelata gestione dell’acqua a breve termine bisogna rivedere la tempistica del programma degli interventi con il completamento delle dighe rimaste incompiute (Blufi e Cannamasca), l’ultimazione dei lavori per l’invaso Pietrarossa nel Calatino – i cui lavori sono stati avviati – lo sfangamento degli invasi attualmente in uso, l’interconnessione degli schemi acquedottistici, gli interventi sulle reti di adduzione e distribuzione per la riduzione delle perdite, la realizzazione di invasi di media-piccola capacità per le aree collinari interne, il riuso delle acque reflue per l’agricoltura e la realizzazione dei dissalatori».