Riposto: dissequestrati i ponti, finger di ormeggio e materiali che si trovano nel primo bacino -
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Riposto: dissequestrati i ponti, finger di ormeggio e materiali che si trovano nel primo bacino

Riposto: dissequestrati i ponti, finger di ormeggio e materiali che si trovano nel primo bacino

Dopo tre anni, sono stati dissequestrati tutti i ponti, i finger di ormeggio e i materiali che si trovano all’interno del primo bacino turistico del porto di Riposto. Nel 2021 il Circomare di Riposto aveva notificato alla Regione un decreto di sequestro preventivo dei quattro pontili galleggianti e dei 36 finger giacenti nell’area perimetrale esterna del primo bacino portuale.

Il sequestro era conseguenza di un’indagine della Magistratura in cui erano stati coinvolti anche dirigenti regionali. A seguito del sequestro si sono dovuti fermare i lavori, già appaltati, per la realizzazione di un molo pennello e delle  opere di ormeggio. L’operatore economico affidatario aveva pure manifestato al Comune l’intendimento di accendere un contenzioso, non avendo potuto iniziare i lavori.

Adesso il dissequestro dei finger e pontili e delle catenarie è stato disposto dal Giudice Stefania Cacciola e la Capitaneria di Porto è stata incaricata di controllare tutte le operazioni e relazionare all’autorità giudiziaria.

Lo scorso marzo, il sindaco Davide Vasta, come parte offesa, aveva presentato istanza di dissequestro dei pontili e finger, dei corpi morti e delle catenarie accatastati al molo e sulla banchina del Porto. Il Dipartimento regionale delle infrastrutture, delle mobilità e dei trasporti aveva dato disponibilità a sostenere le spese per la rimozione dei finger per collocarli in un sito che sarà indicato in seguito all’emissione della determina di somma urgenza. Il pubblico ministero ha dato parere favorevole per lo smaltimento dei finger, nel rispetto delle leggi vigenti in materia di tutela ambientale. Per la precisione la richiesta avanzata dal sindaco di Riposto era relativa solo al trasferimento dei finger, dei pontili e delle catenarie in altro sito al fine di poter provvedere alla pulizia e bonifica dell’area dove attualmente sono collocati. L’Ente proprietario dovrà far conoscere all’autorità giudiziaria dove saranno allocati i finger e i pontili prima della loro rimozione, per consentire il controllo.

“Abbiamo ottenuto il provvedimento del giudice che ci consente di trasferire tutto il materiale attualmente posto sotto sequestro nel primo bacino del porto – spiega il sindaco Davide Vasta -. Le spese saranno sostenute dal Dipartimento delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità della Regione Siciliana. Da tempo e in silenzio, come siamo abituati a fare, stavamo lavorando a questo obiettivo. Si tratta di un importante risultato raggiunto ad appena un anno dall’inizio del mio mandato. Grazie all’aiuto e all’intuizione dell’avv. Enzo Iofrida, siamo riusciti a dialogare con la Procura e ad avanzare istanza di dissequestro al giudice per lo spostamento del materiale, la cui presenza crea non pochi disagi oltre ad avere evidenti ricadute sul decoro della città. Adesso siamo in costante contatto con Capitaneria e assessorato regionale per rimuovere il più velocemente possibile questo materiale e poter così – conclude il primo cittadino – iniziare i lavori di riqualificazione appaltati nel 2021 e rimasti bloccati”.

Lo scorso luglio il sindaco Davide Vasta in Consiglio comunale, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Ezio Raciti, aveva ripercorso la vicenda indicando, tra l’altro, che sarebbe necessario rivedere il Regolamento comunale perché il Piano Regolatore del Porto prevede il posizionamento di cinque pontili ed, invece, la gara del I Bacino prevede il posizionamento di un solo pontile senza finger. Vasta aveva anche riferito che si stava cercando di dare la possibilità di ormeggiare nel periodo invernale, vicino al cantiere navale per favorire la manodopera.

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