Castiglione, successo per la giornata di studio in occasione dell’equinozio d’autunno

L’osservazione del cielo, la contemplazione della volta stellata e la misurazione del tempo hanno sempre portato l’uomo ad interrogarsi sulle origini dell’Universo, a chiedersi cos’è la vita, la morte, perché esistiamo, qual è il significato di tutto questo.

In campo astronomico gli Arabi ebbero notevoli conoscenze, ereditate dai Persiani e soprattutto dai Greci, fecero proprio il sistema Tolemaico (la Terra immobile al centro dell’Universo attorno al quale ruotano il Sole e i pianeti) e costruirono grandi osservatori astronomici; inoltre, si devono a loro termini come zenit, e il suo opposto, il nadir, inventarono e perfezionarono congegni astronomici che permisero loro di navigare con una certa precisone, come l’astrolabio, e strumenti per la misurazione del tempo, come orologi a sabbia e clessidre.

La meridiana, detta anche orologio solare o quadrante solare, rappresenta uno dei più antichi strumenti per la misurazione del tempo, e l’Italia, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, può vantare un gran numero di segnatempo astronomici, un vasto patrimonio storico, artistico, scientifico e religioso situato sulle facciate o all’interno di antichi palazzi, maestosi castelli, chiese, torri, monasteri e cattedrali.

E di meridiane si è parlato a Castiglione di Sicilia, domenica scorsa 22 settembre, in occasione di “Equinozio d’autunno”, giornata di studio e verifiche, con al centro dell’attenzione la meridiana presente all’interno della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, un incontro promosso dall’Associazione “Museo Santi Pietro e Paolo” che, insieme alla Basilica di San Giacomo e Madonna della Catena, la Chiesa di S. Antonio Abate e l’ex Chiesa di San Giuseppe, formano il “Museo Religioso Diffuso” di Castiglione di Sicilia.

L’evento ha fatto registrare una consistente partecipazione di pubblico, giunto anche dai comuni limitrofi, tra i presenti la dott.ssa Mariella Portaro, in rappresentanza della Commissione Straordinaria che attualmente sostituisce il Consiglio comunale di Castiglione di Sicilia, e la prof.ssa Rita Pagano, dirigente dell’Istituto Comprensivo “Santo Calì” di Linguaglossa, e poi studenti, docenti e appassionati.

La giornata di studi è stata preceduta dalla Santa Messa officiata dall’Arciprete don Orazio Greco, il quale nella sua omelia ha offerto una profonda riflessione teologica sul concetto di “ordine universale”: Dio come “motore”, forza creatrice, energia da cui tutto discende; un “ordine superiore” che si rivela con leggi della Natura sapienti e armoniose, contro il disordine nell’agire umano, che assume le forme della malvagità, dell’odio, del male, dell’ingiustizia e della guerra, anche quella contro la Natura, il Creato.

Un discorso condiviso e apprezzato da Giuseppe Vecchio, giornalista professionista e direttore del giornale “La Voce dell’Jonio”, intervenuto all’evento presentando un pregevole opuscolo dedicato alle meridiane, in particolare quelle di Acireale e Castiglione, scritto dall’ingegnere Nino Ortolani, dal titolo “Adam Fecit” (“La Voce dell’Jonio” editrice), con sottotitolo “Semplici riflessioni scientifiche accessibili a tutti, anche ai ragazzi”. Il libretto, composto da 51 pagine, raccoglie una serie di articoli scientifici pubblicati dall’autore nell’arco di cinque anni, dal 2018 al 2023, nell’edizione web de “La Voce dell’Jonio” (giornale diocesano di Acireale).

Grande protagonista dell’incontro scientifico-culturale è stato l’ing. Nino Ortolani, che ha spiegato in modo semplice ed esaustivo cos’è una meridiana, a cosa serviva e i meccanismi che la governano, analizzando poi nello specifico la meridiana situata  all’interno della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, a Castiglione, realizzata nel 1882 dall’astronomo Temistocle Zona, professore dell’Università di Palermo.

Si tratta di una “meridiana a camera oscura” ha precisato Ortolani, che, a differenza di quelle tradizionali, non crea un’ombra su un piano orario, ma utilizza un raggio solare che, attraverso un piccolo foro (“foro gnomonico”) praticato in un punto esatto della parete, filtra all’interno della costruzione (camera oscura), proiettando sulla meridiana a pavimento un dischetto di luce, fornendo quindi indicazioni sull’ora (locale), mese e stagione, con i due equinozi (primavera e autunno) e i due solstizi (estate e inverno).

Lo studioso ha poi illustrato brevemente le differenze tra la meridiana di Castiglione e quella, molto più grande, realizzata nel 1843 nella cattedrale di Acireale dall’astronomo danese Cristiano Federico Peters.

Enzo Patanè, attento cultore di storia locale e della Valle dell’Alcantara, ha descritto i passaggi che portarono alla costruzione della meridiana: “Dopo uno scambio epistolare tra l’arciprete Don Vincenzo Sardo Turcis (1874-1900) e l’astronomo Temistocle Zona (1848-1910), secondo astronomo aggiunto presso l’osservatorio di Palermo, l’8 agosto 1880 il professore si recò a Castiglione per un sopralluogo e poter determinare quindi la longitudine e latitudine. Fu assistito dall’ingegnere Giuseppe Lamonica (1843-1913), il quale fece costruire il 10-11 agosto un pilastro in pietra per collocare il teodolite per misurare gli angoli azimutali. Partito da Palermo, Zona ritornò a Castiglione per il solstizio d’inverno, per il tracciamento definitivo della meridiana.

Anche il professore Gaetano Cacciatore (1814-1889) collaborò in quella occasione, nella qualità di direttore dell’osservatorio di Palermo. Finalmente, completati tutti i calcoli, Zona spedì i risultati all’ingegnere Lamonica, provvide immediatamente a far preparare il fondo negli interni della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, per la collocazione dei marmi.

Nel 1883 la tipografia di Michela Amenta di Via V.E. Palazzo Colonna, 431 a Palermo, ricevette l’ordine di stampare un opuscolo dal titolo: “Le ore all’italiana e all’europea per l’orologio a tempo vero ed a tempo medio per l’anno 1882 e per il meridiano di Castiglione di Sicilia”.

Nel 1911 il sindaco Rodrigo Buonocore, nipote dell’ingegnere Lamonica, intitolerà in onore del Padre Gesuita Angelo Secchi (1818-1878) astronomo, astrofisico e tra l’altro inventore del meteorografo, una via a Castiglione centro”.

Dunque, una giornata di grande interesse culturale e divulgazione scientifica a Castiglione di Sicilia,  ma l’ospite più atteso, il primo attore di questa storia, è mancato.

Parliamo del Sole, oscurato per tutta la mattinata da nuvole complici e dispettose, che hanno impedito al sottilissimo fascio di luce di entrare in scena e dare inizio allo spettacolo.

Luigi Lo Presti