Torre Archirafi, dimesso il 55enne pestato a Ferragosto. Presto sentito dai carabinieri -
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Torre Archirafi, dimesso il 55enne pestato a Ferragosto. Presto sentito dai carabinieri

Torre Archirafi, dimesso il 55enne pestato a Ferragosto. Presto sentito dai carabinieri

Sono sensibilmente migliorate le condizioni del 55enne ripostese aggredito brutalmente la notte dello scorso Ferragosto nel borgo marinaro di Torre Archirafi. L’uomo, che era stato violentemente colpito al capo, riportando un grave trauma cranico con una conseguente emorragia cerebrale, è stato dimesso nei giorni scorsi dal reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Garibaldi di Catania, e ha iniziato la riabilitazione. Un lento ma progressivo miglioramento sanitario dopo un primo peggioramento del quadro clinico, pochi giorni dopo il ricovero, che aveva fatto temere il peggio.

LE INDAGINI

Intanto, proseguono serrate e nel più stretto riserbo le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Giarre. Già all’indomani dell’aggressione i militari dell’Arma avevano acquisito i nastri delle telecamere collocate nelle immediate vicinanze di Piazza Vagliasindi, cuore pulsante del borgo ripostese, dove il 55enne era stato trovato in piena notte in stato confusionale proprio da una pattuglia dell’Arma impegnata in un’attività di controllo del territorio, intensificata in occasione del Ferragosto.

Gli investigatori, che hanno a lungo ascoltato anche gli esercenti dei locali aperti e i testimoni presenti, avrebbero ricostruito gli spostamenti compiuti quella notte dalla vittima. Secondo le primissime ricostruzioni il 55enne, probabilmente sotto effetto dell’alcol, avrebbe importunato alcuni avventori. Un comportamento da cui sarebbero scaturite delle discussioni, secondo il racconto di qualche testimone, che potrebbero essere degenerate nella violenta aggressione.

Con il miglioramento delle condizioni sanitarie, il 55enne diventa adesso il testimone chiave di quanto accaduto e potrebbe presto essere sentito dai carabinieri. Il suo racconto, a questo punto, risulterebbe decisivo per identificare l’aggressore o gli aggressori e portare così ad una svolta nelle indagini.

LA RICOSTRUZIONE

Sono da poco passate le tre di notte dello scorso Ferragosto, quando una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Giarre, impegnata in un’attività di controllo del territorio, trova un uomo accasciato in piazza Vagliasindi a Torre Archirafi. I militari dell’Arma lo raggiungono per soccorrerlo. L’uomo, in evidente stato confusionale, non si regge in piedi ma non presenta lividi o segni esterni di percosse. Viene quindi richiesto l’intervento dei sanitari del 118, che trasportano l’uomo al vicino ospedale ‘Sant’Isidoro’ di Giarre. Una volta giunti al nosocomio, sottoposto alle prime visite, i medici si rendono conto della gravità delle sue condizioni, disponendo l’immediato trasferimento in una struttura più attrezzata, l’ospedale ‘Garibaldi’ di Catania. Gli esami evidenziano una emorragia cerebrale, conseguenza di un grave trauma cranico, causato da alcuni violenti colpi subiti al capo. A quel punto scattano le indagini per individuare il responsabile.

Maria Bella

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